Covid, l'ultima sottovariante di Omicron è "Centaurus": i sintomi
Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive dell'ospedale San Martino, firma un appello insieme ad altri medici per non vedere più restrizioni e mascherine obbligatorie a scuola
Attenzione a naso chiuso, tosse secca, forte fatica e sudorazione notturna: potrebbe essere covid. Sono infati questi tra i sintomi più comuni di "Centaurus", la nuova sottovariante di Omicron partita dall'India ai primi di maggio e ormai diffusa in tutto il mondo. In Italia il primo caso è stato registrato nel campionamento tra l'11 e il 17 luglio, e a causa di Centaurus tra due o tre mesi - in autunno e al riprendere delle attività al chiuso - potrebbe arrivare una nuova ondata di contagi.
Anche per questo Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive dell'ospedale San Martino, punta sulla campagna vaccinale di richiamo del prossimo autunno: "Dopo il disastro della quarta dose sotto l'ombrellone - dice sui social - bisogna ora pensare alla campagna vaccinale di richiamo di settembre/ottobre".
Come riconoscere la sottovariante Centaurus
La nuova variante - denoninata tecnicamente Ba.2.75 - si riconosce prestando attenzione a mal di gola, naso chiuso, tosse secca e forte stanchezza al mattino, anche dopo una buona notte di sonno: questo è quanto segnalano gli scenziati dello studio inglese "Zoe Covid". Ma non solo: sono stati segnalati, da coloro che hanno contratto il virus nelle ultime settimane, anche sintomi quali sudorazioni notturne e mal di testa.
Ritornano a volte ache i sintomi delle versioni precedenti di Omicron, ovvero raffreddore, febbre e dolori muscolari.
L'appello per non vedere più restrizioni a scuola
Ma quanto preoccupa Centaurus? Di certo siamo ormai molto lontani dal covid del 2020, tanto che Bassetti e altri esperti hanno firmato un appello sul Fatto Quotidiano nei giorni scorsi per non vedere più restrizioni e mascherine obbligatorie a scuola: "Lotterò perché non succeda più di essere il paese al mondo che ha obbligato di più bambini e ragazzi a usare mascherine, dad, quarantene e altre restrizioni a scuola. Peraltro inutili" commenta l'infettivologo.
I medici tra cui appunto Bassetti, Zuccotti, Gismondo e svariati pediatri, hanno scritto sulla lettera che "Omicron Ba.5 non è più paragonabile per letalità al virus di Wuhan, né alla precedente variante Delta. La sua altissima contagiosità è, per così dire, inversamente proporzionale alla sua pericolosità, perché il virus evolve per adattarsi sempre meglio alla convivenza con il suo ospite. Grazie all'immunità stimolata dai vaccini o conseguita naturalmente, la popolazione suscettibile alla malattia, anche in forma grave, costituisce ormai una frazione sempre più piccola, curabile validamente grazie ai farmaci esistenti". Insomma la direzione è quella della trasformazione del covid in un virus endemico: "La massiccia circolazione virale odierna non può essere impedita, così che, mentre va valorizzato l'effetto protettivo delle mascherine a beneficio dei fragili in situazioni di rischio, si deve riconoscere che un loro effetto di contenimento è ormai poco apprezzabile sotto il profilo epidemiologico".
Lo studio: "Bisogna seguire il modello genovese"
Sempre Bassetti ha messo in evidenza uno dei primi studi italiani - firmato anche da lui - pubblicato su "Vaccines" sull'uso del monlupiravir nella terapia del covid a casa. Nessuno dei pazienti trattati è progredito verso forme gravi, ricoveri in terapia intensiva o è morto: "Questi sono i farmaci efficaci per le cure domiciliari, non quelli millantati a lungo da inesperti ciarlatani. Se usati precocemente gli antivirali orali servono veramente a evitare ricoveri e decessi. Vanno usati di più seguendo il nostro modello genovese di collaborazione con i medici di medicina generale, rendendo facile l'accesso per il cittadino a queste cure. Per il prossimo autunno tutti dovranno poterli utilizzare" è il commento di Bassetti.