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Coronavirus

"Obbligo vaccinale e sanzioni", la ricetta di Bassetti

L'infettivologo genovese è intervenuto durante la trasmissione Rotocalco 264 condotta da Roberta Feliziani su Cusano Italia Tv

Obbligo vaccinale e sanzioni. Questa la ricetta di Matteo Bassetti per alzare la protezione della popolazione italiana contro il covid. L'infettivologo genovese è intervenuto durante la trasmissione Rotocalco 264 condotta da Roberta Feliziani su Cusano Italia Tv e ha spiegato il proprio punto di vista in questa fase della pandemia. 

"Sento le tesi più disparate - ha detto Bassetti - come mettere i tamponi obbligatori per i vaccinati con tre dosi allo stadio. L'unico provvedimento che bisognerebbe prendere con urgenza sarebbe quello di rendere il vaccino obbligatorio, approfittando di queste due settimane di chiusura delle scuole per vaccinare chi non è ancora vaccinato. Poi bisognerebbe dare la possibilità a tutti di vaccinarsi in strutture aperte senza prenotazione e dire che dal 10 gennaio chi non è vaccinato paga una sanzione. Non si tratta di imporre un tso  come qualcuno dice, si tratterebbe di porre una sanzione amministrativa". Secondo Bassetti sarebbe giusto procedere per fasce d'età, dai 40 anni in su: "Dove il virus picchia duro - ha aggiunto -.  Chi ha più di 40 anni per poter uscire e andare a lavorare dovrebbe essere vaccinato. Io come medico dico che ci vorrebbe l'obbligo vaccinale, poi decidere come applicarlo spetta ai politici".

Il primario di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova ha poi parlato della situazione negli ospedali, commentando i dati della Liguria: "In Liguria - ha affermato - i casi più gravi, che arrivano in terapia intensiva, in questo momento sono 30 e 24 di questi sono pazienti non vaccinati. Negli altri reparti il flusso è continuo e arrivano sia vaccinati sia non vaccinati. I soggetti vaccinati però, se non hanno altri gravi problemi di salute e non sono immunodepressi, hanno dei quadri clinici molto più blandi e tranquilli. Il vaccino quindi è stato in grado fino ad oggi di attenuare le forme più gravi di malattia. Ci sono molte persone che hanno il tampone positivo, ma questo non vuol dire che noi oggi siamo in emergenza per quel che riguarda la gestione dei casi. Se andiamo a fare i paragoni con lo stesso giorno del 2020, nel mio reparto avevamo il 90% di pazienti che avevano il casco, oggi ne ho uno solo sullo stesso numero di posti letto".

"Purtroppo - ha concluso Bassetti - noi stiamo contando come malati covid, dei pazienti che non sono covid. Io l'ho segnalato da tempo al ministero della Salute che si stanno facendo dei conti assolutamente sbagliati. Se viene contato il malato covid che va in rianimazione esattamente come un malato di altra patologia che ha un tampone positivo, vuol dire che viene fatto un conto solo per giustificare alcune misure. La situazione non è di emergenza, dobbiamo dirlo forte è chiaro. È di emergenza per i non vaccinati, ma per quanto riguarda i vaccinati che entrano in ospedale con tampone positivo, è evidente che questi andrebbero scorporati dal computo totale dei malati covid. Sbaglia il Cts? Questo non lo dico, ma forse bisognerebbe dare maggiore ascolto a chi fa il medico e meno a chi fa il teorico".

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