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Toti: «Pronti a nuove chiusure dopo giornate complicate di shopping e contatti sociali»

Alla Liguria dovrebbe corrispondere il colore giallo, secondo il dpcm che ritornerà in vigore la sera tra il 6 e il 7 gennaio. Ma bisogna attendere il nuovo monitoraggio dell'Istituto superiore di Sanità. Il tasso di positività è ora al 16%

Nel fare gli auguri di buon anno agli italiani, il premier Giuseppe Conte si è espresso così: «Il 2020 non lo dimenticheremo. Ora però è arrivato il momento di riprenderci le nostre vite, di lavorare per reinventare una società migliore. Il nuovo anno deve essere l'anno del riscatto. Ciascuno di noi farà la sua parte e tutti insieme lavoreremo alla ripresa e al rilancio dell'Italia».

In attesa che il 'riscatto' si concretizzi, bisogna fare i conti con le restrizioni adottate dal governo per limitare la diffusione del coronavirus. Fino al 6 gennaio l'Italia sarà monocolore, tutta in area rossa, salvo lunedì 4 gennaio, in cui tutte le regioni saranno in zona arancione. E poi?

In base alle norme attuali, dal 7 gennaio dovrebbe tornare in vigore il dpcm del 3 dicembre, che suddivide il Paese in zone a seconda di 21 parametri, fino al 15 gennaio. Ma molto dipenderà dal prossimo monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità, atteso la prossima settimana. Dovesse arrivare entro il giorno dell'Epifania, il governo potrebbe avere tempo per mettere a punto nuove norme.

La questione interessa da vicino la Liguria in quanto il tasso di positività (totale dei positivi sul numero dei tamponi effettuati) si è attestato al 16%, stando al bollettino diffuso dalla Regione sabato 2 gennaio. «In settimana - il presidente di Regione Liguri Giovanni Toti facendo il punto sull'emergenza - scadrà il dpcm del governo sulle zone, a questo proposito, come Regioni, abbiamo chiesto di rivedere i parametri sulle aree di rischio secondo criteri più rapidi e snelli. In questo momento la Liguria ha un rischio moderato, nel report dell'Istituto Superiore di Sanità risultiamo con un Rt tra l'1,01 e l'1,07 e i nostri ospedali sono sotto la soglia prevista di riempimento, sia per le terapie intensive, sia per la media intensità di cura. Questo vuol dire che alla Liguria dovrebbe corrispondere il colore giallo, secondo il dpcm che ritornerà in vigore la sera tra il 6 e il 7 gennaio. Ma sulla base delle esigenze sanitarie siamo pronti a chiudere alla luce dei nuovi dati dell'Istituto Superiore di Sanità e dei nostri esperti». Oggi la zona arancione parte da un Rt di 1,25 e quella rossa da 1,5. Ma il ministro della Salute Speranza starebbe pensando di abbassare le soglie rispettivamente a 1 e 1,25.

Insomma, leggendo fra le righe, anche se il governo non dovesse prendere nuove decisioni da qui al 15 gennaio e la Liguria tornasse in zona gialla, da via Fieschi potrebbero comunque arrivare misure più stringenti. Il presidente Tolti si è raccomandato la massima prudenza, dal punto di vista sanitario, per riportare la situazione sotto controllo dopo la pausa antecedente Natale. «Dobbiamo assorbire anche giornate complicate - ha detto Toti -, nonostante i divieti, di contatti sociali, di pranzi, di cene, di incontri con amici e parenti per quello che era possibile, dello shopping che per fortuna c'è stato, ci mancherebbe altro. Adesso dobbiamo essere tutti più prudenti per fare in modo che la situazione ritorni rapidamente dentro l'alveo della situazione».

«I dati di oggi - ha spiegato Toti -, essendo relativi al primo giorno dell’anno, sono poco significativi, anche se durante le vacanze la nostra sanità ha sempre lavorato e non ci siamo mai fermati. I tamponi molecolari riprenderanno nei loro numeri, precedenti alle festività, tra domenica e lunedì. Emerge comunque una situazione sostanzialmente stabile. I dati ospedalieri contano 13 persone in più, in particolare nell'Asl1 Imperiese a causa di un cluster in una Rsa e nell'Asl2 Savonese, sempre per un cluster in una residenza, cala il Tigullio e resta stabile la situazione su Genova, crescono di tre unità le terapie intensive».

«La pressione sugli ospedali - prosegue il governatore - resta piuttosto bassa, come ci hanno confermato tutti i direttori generali delle strutture e delle aziende. Sono purtroppo nove i deceduti nella giornata di ieri e in quella precedente. Un elenco sempre doloroso, più basso di altri giorni perché le analisi e la definizione dei decessi richiede del tempo».

«Abbiamo fatto il punto anche sulla campagna vaccinale - ha detto Toti - che anche oggi è andata avanti e continueremo così secondo il programma di somministrazione dei vaccini che la struttura commissariale ci sta mandando. Come regione siamo tra il sesto e l’ottavo posto in Italia per somministrazione di vaccini e intensificheremo ancora nei prossimi giorni: con la prima dose somministrata all'intero campione entro il 31 gennaio e la seconda a partire dal 21 gennaio fino alla prima settimana di febbraio, quando saranno somministrate tutte le sessantamila dosi di vaccino previste dal piano. Al momento sono arrivate 14mila dosi ed è previsto ne arrivino altrettante tra lunedì e l'Epifania. Stiamo facendo i vaccini che il governo ci manda».

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