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Coronavirus: 4882 positivi e 793 morti, calano ancora i ricoveri

Salgono anche i guariti, che superano i 500, e scendono i ricoverati in terapia intensiva. Bilancio positivo per gli spostamenti nel weekend di Pasqua

Dopo un weekend di Pasqua relativamente tranquillo, e un bilancio positivo sugli spostamenti (fortunatamente pochi), la settimana riprende in Liguria con un rialzo del numero di casi positivi e, purtroppo, dei decessi.

«Il ponte pasquale è finito bene, le infrazioni sono state molto poche - ha confermato il governatore ligure Giovanni Toti - onore ai liguri e a coloro che non sono calati nelle seconde case e non sono venuti a scorrazzare per la nostra Liguria, ne sono lieto. Ci avviciniamo anche ai 1.500 tamponi al giorno, un risultato più che ottimo in Liguria, e il numero dei casi positivi si attesta sempre intorno al 10% dei tamponi fatti. Per quanto riguarda i decessi, il numero è tornato a salire, purtroppo, perché sono comprese le vittime dei giorni festivi, che hanno richiesto più tempo per gli accertamenti».

Coronavirus, i numeri in Liguria dopo il weekend di Pasqua

A martedì sera erano 4482 le persone positive al covid-19 in Liguria, 127 più di lunedì, e 793 i deceduti dall’inizio dell’emergenza, 33 registrati nelle ultime 24 ore.

Numeri che continuano a pesare sul bilancio dell'andamento del contagio, soprattutto per quanto riguarda le vittime dell'epidemia, ma che confermano alcuni aspetti positivi, in primis la diminuzione dei ricoverati (1100 in totale negli ospedali liguri, 46 in meno di lunedì) e delle terapie intensive, che sono 133, ancora in calo.

I test effettuati da inizio emergenza sono 24.446, e cioè 1317 più di lunedì. Le persone che si stanno curando a domicilio sono 2364 (147 più di lunedì), quelle ormai senza sintomi, ma ancora contagiose, 1018. I guariti, con 2 test consecutivi negativi, sono 531, 52 più di lunedì.
 
Secondo i dati relativi ai flussi tra Alisa e Ministero, i ricoverati in Liguria sono così suddivisi:
•    Asl 1 – 176 (di cui 19 in terapia intensiva)
•    Asl 2 – 141 (di cui 16 in terapia intensiva)
•    San Martino – 250 (di cui 37 in terapia intensiva)
•    Evangelico – 56 (di cui 4 in terapia intensiva)
•    Ospedale Galliera – 138 (di cui 13 in terapia intensiva)
•    Gaslini – 6
•    Asl 3 Villa Scassi – 172 (di cui 23 in terapia intensiva)
•    Asl 3 Gallino Pontedecimo – 5
•    Asl 3 Micone – 1
•    Asl 4 – 49 (di cui 6 in terapia intensiva)
•    Asl 5 – 106 (di cui 15 in terapia intensiva)
 
I numeri più alti, in termini di casi positivi, restano quelli della provincia di Genova, dove si contano 2651 casi. Segue Imperia, con 830, e poi Savona (525) e La Spezia (476). Le persone in sorveglianza attiva sono 3182, così suddivise:
•    Asl 1 – 804
•    Asl 2 – 838
•    Asl 3 – 730
•    Asl 4 – 379
•    Asl 5 – 431

Mascherine, entro fine aprile la consegna in cassetta

Proseguono le operazioni di consegna delle mascherine che la Regione ha acquistato per la distribuzione gratuita ai cittadini.

«Abbiamo iniziato venerdì e proseguiremo in modo capillare in tutti i Comuni sopra i 2mila abitanti. Nei Comuni più piccoli ci pensano i sindaci - conferma l'assessore regionale alla Protezione Civile, Giacomo Giampedone - Pasqua e Pasquetta le consegne si sono fermate, ma in questi giorni sono riprese a un ritmo di 100mila al giorno, sino a esaurire tutto il milione di mascherine a disposizione. L'altro milione verrà distribuito attraverso edicole, tabaccai e farmacie, in modo che ogni cittadino abbia almeno una mascherina».

Residenze protette, il 40% è in situazioni critiche

Quello delle residenze protette resta il fronte più delicato e complesso da affrontare nell'ambito della gestione del coronavirus, con le vittime che continuano a salire e alcune strutture in cui il contagio è dilagato.

«A Pasquetta abbiamo avuto una mappatura delle criticità delle residenze sanitarie per anziani, cui stiamo lavorando da tempo con gli esperti, e mercoledì avremo un ulteriore input di azione che parte dalle residenze più crtitiche, il 40% dell'intero sistema - ha confermato l'assessore regionale alla Sanità, Sonia Viale - Il restante 60% ha contrastato la diffusione del coronavirus. Non ci sono misure di indagine su cosa non ha funzionato, ma misure a supporto e integrazione delle rsa. Metteremo a disposizione delle strutture personale formato ed esperto della materia per agire in maniera efficace». 

Sono arrivati intanto i risultati dei primi test sierologici effettuati nelle rsa, oltre 10mila sino a oggi: su 2353 test eseguiti sugli ospiti, l'86% non è venuto a contatto con il virus. Per quanto riguarda il personale, su 1.682 test, il 91% non è venuto a contatto con il virus.

Cittadini disciplinati nel weekend di Pasqua

In attesa dei dati sugli spostamenti delle persone attraverso le celle dei telefonini, la sensazione del sindaco di Genova Bucci è che i cittadini si siano comportati secondo le regole. «Sono state fermate per controlli molte persone e non più dell'1% ha ricevuto una contravvenzione, quindi vuol dire che i genovesi si sono comportati bene».

In generale, secondo i dati diffusi martedì dalla Prefettura, nel weekend sono state controllate oltre 10mila persone e più di 500 attività commerciali: le sanzioni per l'inosservanza al decreto anti-contagio hanno riguardato poco più del 5% dei fermati.

In pochi non hanno saputo resistere al richiamo della Pasquetta per una gita fuori porta, e sono stati subito scoperti dai carabinieri forestali.

Il giorno di una prima parziale riapertura

Martedì 14 aprile, in Liguria hanno riaperto librerie, le cartolerie, gli studi professionali e i negozi di abbigliamento per bambini come voluto dal Governo. A queste attività se ne aggiungono altre, individuate da Regione Liguria e ritenute coerenti con il decreto nazionale dell'11 aprile.

«Con un ulteriore provvedimento regionale, il presidente della Regione, ha individuato attività tipiche della Liguria con necessità di attività turistiche, stagionali, agricole e paesaggistiche particolari che non ritiene in contrasto con la normativa nazionale ma aggiuntive e ulteriormente specificative», ha detto Toti durante il consueto punto del giorno dalla sala Trasparenza.

Riapre dunque anche la filiera del legno e quella tecnologica, della telefonia e dei computer a cui si aggiungono alcune particolarità regionali come piccoli cantieri, orti e giardini.

Ripartono i giardinieri e tutti quelli che si occupano della cura dei parchi sia pubblici sia privati, inclusi i manutentori dei campi da calcio e altri campi all'aperto. Autorizzati anche orti, frutteti e piccoli allevamenti di animali da cortile, e anche l'attività di manutenzione straordinaria di allestimento degli stabilimenti balneari o di piccoli chioschi nel demanio marittimo o fluviale.

Riprende anche l'edilizia libera, sia privata che pubblica. Non si fermano infine le opere pubbliche e i grandi cantieri legati al dissesto idrogeologico, ai lavori di protezione civile, al rifacimento di argini, strade, alla messa in sicurezza di frane, di dighe foranee e le opere a mare continuano ad essere autorizzati. 

Per quanto riguarda la nautica, i cantieri navali restano chiusi (fatte salve autorizzazioni prefettizie) ma si autorizza la consegna delle barche già allestite ed eventuali collaudi.

Primo parto in diretta con il tablet

Al San Martino nel fine settimana si è svolto il primo parto in diretta via tablet: l'ospedale ha messo a punto una tecnologia che consente ai papà - che non possono entrare in sala parto a causa delle disposizioni di sicurezza per il contrasto del coronavirus - di assistere in diretta all'evento.

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