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Coronavirus, in Liguria 1092 nuovi positivi, calano gli ospedalizzati ma aumentano i morti (35)

Il bollettino con i dati aggiornati al 7 novembre 2020

1092 nuovi positivi su 5630 tamponi: sono questi i numeri del covid-19 in Liguria nelle ultime 24 ore.

Continua ad essere alta l'attenzione sulla provincia di Genova, che raggiunge i 10644 casi, mentre a Savona attualmente si contano 1598 casi, a La Spezia 2137, e a Imperia 1426. Più 319 persone residenti fuori regione, e 763 in fase di verifica. In totale, nella nostra regione, si contano 16.878 casi.

A ingrossare il numero delle vittime, 35 nuove schede decesso aggiunte ai dati nelle ultime 24 ore.

Si registra invece una diminuzione degli ospedalizzati, con 15 persone in meno ricoverate rispetto a venerdì. In ospedale rimangono comunque 1378 persone, di cui 77 in terapia intensiva.

In isolamento domiciliare si trovano 429 persone in più di ieri, e i nuovi guariti sono 550.

In sorveglianza attiva ci sono 9020 persone, 2354 in Asl 1, 1813 in Asl 2, 3842 in Asl 3, 570 in Asl 4 e 441 in Asl 5.

Toti: «La curva di contagio e dei ricoveri è stabile»

«Su 24 indicatori per prendere decisioni, 23 erano perfetti, solo uno era poco meno di perfetto - ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti nella sua diretta Facebook serale per commentare i dati del covid e le ultime notizie sui dati liguri sotto la lente della Procura -. So bene qual è la situazione della nostra regione, aspetto di confrontarmi con il ministro Speranza, ma nessuno pensi di scaricare sulla qualità del lavoro di centinaia di persone che da marzo scorso raccolgono dati e li trasmettono. Poi su quei dati possiamo confrontarci per prendere insieme le decisioni migliori per il nostro territorio. Ma non si metta in dubbio la qualità dei dati. Abbiamo dato tutti i dati, li diamo da marzo, sono lavoratori distolti da altre cose ma pazienza, trasmettiamo tutti i giorni i dati a Roma. Sono pubblici, limpidi, cristallini, li conoscono tutti. Anche noi avevamo dei dubbi sulla scelta fatta perché soprattutto su Genova il contagio è alto, ma c'è anche un Rt che sta scendendo, la curva è alta ma è più o meno piatta. Non sono contrario se il Governo dovesse rivalutare i dati e chiederci qualche sforzo in più se è per il bene di tutti: confrontiamoci e parliamone».

«Curva di contagio e di ricoveri è stabile, non vuol dire che siamo tranquilli, siamo in situazione di grande difficoltà ma speriamo che le misure prese portino beneficio. La curva cresce ma meno di quanto ci si potesse aspettare. Questo non consola i nostri ospedali che sono gremiti. Andate al pronto soccorso solo se strettamente e veramente indispensabile».

Genova «è al plateau dell'epidemia»

Il primo dato che salta all'occhio è che Genova «probabilmente è arrivata al plateau dell'epidemia mentre stanno salendo le province che erano un po' in ritardo rispetto al capoluogo».

Sulle ospdalizzazioni, precisa sempre Toti, «siamo 15 in meno perché alcuni temi vanno tenuti in conto, abbiamo spostato alcuni pazienti verso quei posti letti di bassa intensità di cura aperti tra ieri e oggi, e poi purtroppo abbiamo 35 morti che non sono tutti di ieri ma questo non ci può rasserenare. Sui 35 decessi solo 5 sono sotto i 65 anni di età: teniamo al riparo e proteggiamo le persone più fragili, il covid non ha lo stesso effetto su tutte le persone. Una persona sotto i 60 anni sana, se prende il covid, passa qualche brutta giornata ma nel 99% dei casi la supera e torna a casa. Se invece il covid lo prendono i nostri anziani ci sono serie possibilità di avere una conseguenza drammatica. Teniamoli dunque al riparo. Tutti vanno a trovare volentieri i genitori e i nonni, molti lasciano i nipotini ai nonni, poi c'è il pranzo della domenica, ma oggi bisogna rinunciarvi: bisogna che le persone più in difficoltà vengano protette, e proteggersi dal covid vuol dire avere meno contatti possibili con le altre persone». 

La manifestazione a De Ferrari

Oggi pomeriggio si è svolta una manifestazione in piazza De Ferrari promossa da Genova Antifascista, per protestare contro la gestione della pandemia che avrebbe portato alla perdita di posti di lavoro, contro i ritardi della cassa integrazione, i ritardi dei tamponi, e per il diritto allo studio. E ancora, contro la colpevolizzazione dei cittadini, sottolineando che la responsabilità dei disagi di questo periodo buio è delle istituzioni tutte, nazionali e locali.

In merito alla manifestazione che si è svolta oggi pomeriggio in piazza De Ferrari, il presidente ha poi aggiunto che «erano tutti appiccicati, assembrati. Le manifestazioni si possono fare ma secondo le regole. Io sono pronto a chiudere bar, ristoranti e negozi ma non è tollerabile che persone che non hanno nulla da fare e o passano la giornata nei centri sociali, si assembrino nelle nostre città. Il nostro stato non può chiudere ed essere feroce con coloro che devono abbassare la serranda o che devono tenere i tavoli meno occupati, rispettando le regole e misure di sicurezza e lasciare che le persone che erano oggi in piazza facciano quello che vogliono senza rispettare le regole. È intollerabile».

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Il dettaglio dei positivi:

ASL 1: 163
49 contatti caso confermato
114 attività screening

ASL 2: 119
31 contatto caso confermato
88 Attività screening
 

ASL 3: 636
174 contatto caso confermato
414 attività screening
48 settore sociosanitario

ASL 4: 0

ASL 5: 174
76 contatto caso confermato
92  attività screening
6 settore sociosanitario

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