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Coronavirus, prima notte di coprifuoco tra dubbi e timori. Bucci: «Non vogliamo ghettizzare»

Le quattro zone rosse individuate dalla nuova ordinanza limitano gli spostamenti dalle 21 alle 6 solo da e verso le abitazioni e da e verso ristoranti e bar con posti a sedere

Il coprifuoco anti coronavirus, alla fine, è scattato: alle 21 di giovedì, quattro zone della città di Genova sono diventate di fatto off-limit se non per andare o tornare a casa (anche in quelle di amici e parenti, a patto di non superare le 6 persone), o per raggiungere un locale e restare al suo interno, rigorosamente seduti. 

Tradotto, nelle quattro zone individuate dal Comune - due parti del centro storico, una di Certosa e una di Sampierdarena - le persone possono accedere solo se sono dirette verso le loro abitazioni o verso ristoranti e bar con posto a sedere, che restano aperti e possono ricevere clienti. 

L’ordinanza firmata dal sindaco Marco Bucci tenta, insomma, di salvare il tessuto economico della città vecchia, piena di locali e pubblici esercizi, dove il virus è penetrato con più forza e circola maggiormente, e lo fa individuando una serie di strade e piazze e tagliando a metà il centro storico e, con esso, la movida.

Confini che hanno però suscitato perplessità soprattutto tra gli operatori economici della città vecchia, perché tagliano di fatto il centro storico a metà: piazza delle Erbe, salita del Prione e via di Ravecca non sono comprese, ma lo sono le vicine salita Pollaiuoli, piazza del Ferretto, via San Donato. La scelta risponde a un metodo ben preciso: il sindaco Bucci, insieme con Regione e Prefettura, ha comparato due mappe, una delle zone in cui il virus circola di più e una di quelle in cui il rischio assembramenti è più alto. Il risultato è stato un “patchwork”, con chiusure solo dove le due mappe si sono sovrapposte. 

«Il questore ha fatto una riunione tecnica operativa, ci aspettiamo che si rispetti l’ordinanza decisa per motivi sanitari - ha detto Bucci giovedì sera - Si può andare in centro storico dopo cena, basta andare in un locale dove si sta seduti. Non ci sono zone rosse, ma zone di attenzione. Non si tratta di ghettizzare alcuna area della città». 

Una indiretta risposta a tutti gli operatori economici che hanno chiesto conto dell’ordinanza sottolineando come l’emergenza coronavirus abbia affossato una zona che da anni fa i conti con altre criticità, in alcuni casi fronteggiate con ordinanze ad hoc emanate per tenere sotto controllo il consumo di alcol e la movida senza regole. E c'è chi, già in zone problematiche del centro storico perché di notte assediate da spaccio e degrado, finisce per gettare la spugna e chiudere anche se l'ordinanza consente di rimanere aperti: troppo pochi clienti.

«Siamo arrabbiati e delusi - si sfogano i totali del Giardino degli Indoratori, ricordando ai clienti che «potete ancora venire da noi senza problemi, perché sapete che vengono rispettate tutte le norme di sicurezza e prevenzione. Siamo furiosi per la nuova ordinanza che  trasforma il centro storico di Genova in un ghetto, perché per attraversare i vicoli, a esclusione di alcune zone. dovrete avere una meta».

Per quanto riguarda Certosa e Sampierdarena, la situazione è di fatto differente. I residenti sono infatti consapevoli del fatto che in diverse piazze e strade gli assembramenti si formano, spesso a causa di un consumo eccessivo di alcol, e la quantità di ristoranti è in proporzione decisamente minore rispetto al centro storico. Anche per chi vive a Certosa e a Sampierdarena, zone in cui era già entrata in vigore una prima ordinanza per la mascherina h24, il coprifuoco ha avuto però un forte impatto sia in termini di percezione di quartieri già complessi sia in termini psicologici.

L’ordinanza attuale resterà in vigore sino al 13 novembre, giorno in cui scadrà l’ultimo dpcm governativo, e non è detto che non venga modificata ulteriormente come da competenza del sindaco garantita proprio dal dpcm del 18 ottobre. 

Nuova ordinanza anti covid, le mappe dei quartieri

Di certo, a oggi, c’è la complessità nel far rispettare il coprifuoco, ed è qui che fa capolino l’idea dell’autocertificazione, già adottata nelle altre regioni in cui il provvedimento è entrato in vigore. Un balzo indietro in un passato che sembrava lontano e che si è rivelato invece drammaticamente attuale, vista la crescita esponenziale dei contagi sopratutto nell’area di Genova.

A giovedì sera nessuna autocertificazione era necessaria per circolare nell’area metropolitana, ma come dimostrare che chi si trova a passare per una strada della zona rossa sia legittimato del rientro a casa o dal raggiungimento di un ristorante? I controlli, ha assicurato il sindaco, saranno potenziati, ed è soprattutto la polizia Locale a staccare multe: soltanto lo scorso weekend sono state più di cento. 

Coronavirus, le vie del coprifuoco a Genova

Certosa

Via Benedetto Brin (compresa) 

Viale Michelangelo Buonarroti (inizio compreso)

Via Virgilio (compresa)

Via Ludovico Ariosto (compresa)

Via Aulo Persio (compresa)

Via S. Bartolomeo della Certosa (compresa)

Via Ausonio Vedovi (compresa)

Via Mansueto (compresa)

Piazzale Palli (compresa)

Viaa Sergio Piombelli ( compresa fino a intersezione con p.le Palli)

Via Teresio Mario Canepari (compresa)

Piazzale Emilio Guerra (compresa)

Via Rossini (compresa)

Via Gastone Pisoni (compresa)

Via Faliero Vezzani (compresa fino altezza via Pierino Negrotto Cambiaso) 

Piazza Durazzo Pallavicini (compresa)

Via Celesia (compresa)

Via Teresa Durazzo Pallavicini (compresa)

Giardini Guerra (compresa)v

Via Germano Jori (compresa)

Piazza Petrella (compresa)

Via Certosa (compresa)

Via Gaz (compresa)

Via Garello (compresa)

Via Piombino per ritorno a Brin (compresa).

Centro Storico

ZONA 1: via Gramsci, via Alpini d’Italia, via Fanti d’Italia, via Andrea Doria, piazza

Acquaverde, via Balbi, piazza della Nunziata, via Cairoli, via San Siro, via della Maddalena via dei Macelli di Soziglia, via degli Orefici, via Banchi, via Ponte Reale piazza Caricamento (tutte escluse)

ZONA 2: via Turati (esclusa), via San Lorenzo (esclusa), salita Pollaiuoli, piazza

Ferreto, via San Donato (queste ultime escluse nella prima versione), stradone Sant’Agostino (escluso), piazza Sarzano (esclusa), via Santa Croce (compresa), piazza San Giacomo Marina (compresa), via delle Grazie (compresa), piazza San Giorgio (compresa), via Turati (esclusa)

Sampierdarena

Piazza Masnata (compresa)

Via Tavani (compresa)

Via Spataro (compresa)

Via Pacinotti (compresa)

Via Sampierdarena (compresa)

Via P. Chiesa da via Sampierdarena a via Fiamme Gialle (compresa)

Via Fiamme Gialle da V.P. Chiesa a V. di Francia (compresa),

Via di Francia (compresa), fra Via F. Gialle e Via Dottesio (compresa)

Via Dottesio (compresa)

Via Pedemonte (compresa)

Via Cantore da Piazza Montano a via

Pedemonte (compresa)

Via Rolando (chiude il perimetro sino a P.za Masnata) (compresa).

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