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Coppia adottiva genovese rientra dall'India grazie a un permesso speciale

La coppia, partita per l'India il 27 aprile scorso per incontrare e portare in Italia la loro figlia adottiva, ha vissuto momenti di vero terrore

Grazie a un permesso speciale rilasciato dal ministero della Salute, è rientrata domenica 9 maggio una coppia adottiva bloccata in India: la cittadinanza indiana del padre, da anni residente a Genova, ne impediva l'ingresso sulla base di un'ordinanza emessa due giorni dopo la loro partenza dall'Italia.

«Non avremmo potuto immaginare una Festa della Mamma migliore di questa. Oggi finalmente rientriamo in Italia con la nostra gioia più grande, nostra figlia. Ringraziamo chi ha reso tutto questo possibile: Ciai, l'Ente che ci ha seguiti in ogni momento, il ministero della Salute, e tutti coloro che ci hanno supportato in questo straordinario viaggio della vita». Questo dichiarano Anthony e Monica, appena atterrati a Malpensa con la piccola Pavithra.

La coppia, partita per l'India il 27 aprile scorso per incontrare e portare in Italia la loro figlia adottiva, ha vissuto momenti di vero terrore quando, in una situazione sanitaria locale già drammatica, pur con permesso di uscita dall'India, tampone negativo e volo già fissato, si è sentita dire che non avrebbe potuto fare ingresso in Italia.

Almeno non tutti, non il papà che è cittadino indiano, da molti anni residente in Italia, in Liguria. Il 29 aprile infatti, due giorni dopo la loro partenza dall'Italia, il ministero della Salute aveva emesso un'ordinanza che vietava ai cittadini di alcuni Paesi esteri particolarmente colpiti dalla pandemia - fra cui l'India - di entrare nel nostro Paese.

«Separare la famiglia appena costituita era impensabile - racconta Francesca Cipolla di Ciai, l'Ente italiano che ha seguito tutta la pratica ed è stata personalmente vicina alla coppia in questi giorni veramente intensi - e oltretutto non avevamo garanzie rispetto alla data in cui sarebbe potuto rientrare il papà».

«Ci siamo attivati subito su più fronti ma è risultato subito evidente che tutto dipendesse dal ministero della Salute. Fortunatamente i funzionari con cui siamo entrati in contatto hanno compreso la gravità, e la peculiare incongruenza della norma» afferma Daniela Russo, responsabile Adozioni di Ciai.

«Per fortuna questa incongruenza è stata recepita dal ministero: il 6 maggio il ministro ha firmato una speciale autorizzazione per la coppia che ha lasciato New Delhi la sera dell'8 maggio, dopo aver effettuato i controlli sanitari del caso ed essere risultata negativa ai tamponi» dice Daniela Russo.

«Ringraziamo veramente tutte le persone che hanno permesso che questa storia avesse un lieto fine, consentendo alla logica e al buon senso di prevalere sulla burocrazia», conclude Russo.

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