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Coronavirus: la curva rallenta, ma i contagiati sono oltre 2.000 e i morti 254

I dati forniti mercoledì da Alisa parlano di 162 positivi in più, 9 in meno rispetto a martedì, per un totale regionale di 2026 persone positive al Covid-19

La curva del contagio da coronavirus in Liguria rallenta. I dati forniti mercoledì da Alisa parlano di un aumento di 162 casi, 9 in meno rispetto a martedì, per un totale regionale di 2.026 persone positive al Covid-19.

La lieve frenata registrata, e attesa (come più volte detto dal governatore ligure Giovanni Toti) è quindi un segnale incoraggiante, anche se la situazione nella nostra regione resta molto complessa. Secondo i dati relativi ai flussi tra Alisa e il ministero sono oltre mille (1.074) le persone ricoverate in ospedale, 147 delle quali in terapia intensiva. «Questa giornata ci dice che la curva del contagio rallenta - ha detto il presidente della Regione - un'ottima notizia che ci dice davvero che siamo arrivati al picco dell'epidemia. Chiaro però che anche se rallenta la sua ripidità, oggi gli ospedali sono pieni di persone che si sono ammalate nei giorni e nelle settimane scorse. Le misure di rarefazione sociale ci fanno calare i numeri». 

Aumentano ancora, seppur di poche unità, i positivi che si stanno curando, isolati, a domicilio (750 persone), mentre i guariti che restano positivi e sono al domicilio sono 202, anche loro in aumento.

Quattro persone sono invece risultate del tutto guarite, negative a due tamponi effettuati a distanza di due giorni, per un totale di 23 persone completamente guarite, purtroppo salgono anche i decessi: 254 persone sono morte dall'inizio dell'emergenza, 23 nelle ultime 24 ore.

Coronavirus, la situazione degli ospedali in Liguria

La magigor parte delle persone in ospedale è divisa, senza tante sorprese, nel territorio della Asl 3: tra la Colletta di Arenzano e il Gallino sono ricoverati 15 pazienti, al San Martino sono 238 (41 in terapia intensiva), al Galliera 126 (16 in terapia intensiva), al Villa Scassi 147 (17 in terapia intensiva), all'Evangelico sono 65 (8 sono in terapia intensiva), al Gaslini c'è un solo ricoverato positivo al coronavirus.

Per quanto riguarda le altre Asl, nella Asl1 sono ricoverate 148 persone (20 in terapia intensiva), nella Asl2 savonese, inizialmente epicentro del focolaio, 164 (21 in terapia intensiva), in Asl4 sono 62 (9 in terapia intensiva), nella Asl5 spezzina 108 (15 in terapia intensiva).

Le persone in sorveglianza attiva, isolate dunque a domicilio per 14 giorni perchè contatti di casi accertati o possibili casi sospetti, sono 2.156, un numero che riflette, più o meno, quello dei positivi, e sono così suddivise territorialmente:

  • Asl 1 - 664
  • Asl 2 - 458 
  • Asl 3 - 265
  • Asl 4 - 239 
  • Asl 5 - 530 

Al San Martino oltre 200 ricoverati, primi pazienti sulla nave ospedale

A mercoledì pomeriggio, all’ospedale San Martino, hub regionale per la gestione del coronavirus, le persone ricoverate erano oltre 200, e due pazienti erano stati trasferiti sulla nave ospedale, dove vengono accolti pazienti che hanno un quadro clinico non complesso. A mercoledì pomeriggio erano 11 le persone assistite sulla Gnv Splendid.

Dei ricoverati al policlinico, 35 sono in Malattie Infettive, 43 nelle tre rianimazioni del Policlinico, 5 pazienti si trovano in sub-intensiva, 30 al Padiglione 10, altri 81 al Padiglione 12, altri 25 al quinto piano della palazzina laboratori (riconvertita in posti letto Covid), 41 sono quelli al piano terra e al primo piano del Pronto Soccorso.

Il Pronto Soccorso è stato riorganizzato in modo da garantire due percorsi separati, uno per pazienti Covid e uno per pazienti con altre patologie, e per evitare la permanenza di pazienti affetti da coronavirus in aree considerate a rischio, dopo la visita seguita al tradizionale triage, le persone vengono trasferite direttamente nei reparti attinenti all’eventuale patologia riscontrata. Nella tenda di triage dedicata, inoltre, sono state trasferite coperte termiche e termosifoni alla luce dell’abbassamento delle temperature.

Nelle prossime ore è attesa la consegna di un ventilatore polmonare che il Coordinamento Nazionale Cacciatrici Federcaccia ha donato all'Ospedale. L'acquisto dell'apparecchiatura e dei numerosi accessori che la completano - per il valore di circa 12.000 euro -  è stata resa possibile grazie a una raccolta fondi pubblicata sui social.

Tamponi sui sanitari al San Martino, 17 i positivi 

Proseguono inoltre, come promesso nei giorni scorsi, i tamponi sul personale sanitario. A oggi sono 317 quelli effettuati dalla Medicina del Lavoro diretta su medici, infermieri e operatori socio sanitari in struttura. I positivi sono 17, anche se si attendono anche alcuni referti.

Solidarietà e mobilitazione: il grande cuore dei liguri

ospedale medici infermieri pizze-2

Continua anche il grande flusso solidale di liguri e genovesi. Dalla mobilitazione per la spesa alle indicazioni per cercare di dare una mano anche rimanendo chiusi a casa rispettando le norme anti contagio con gli elenchi delle attività aperte anche dopo l'ultimo decreto restrittivo. E poi tante donazioni, come quella nella foto, con pizza e bibite per infermieri, medici e personale degli ospedali genovesi sempre in prima linea in questa battaglia. 

«Nuove mascherine in arrivo: 4 milioni in 3 settimane»

Per quello che riguarda i dispositivi di protezione individuale: «Restano temi aperti come quello delle mascherine. Attendiamo alcuni carichi dalla Cina, da dove dovrebbero partire gli aerei e ci auguriamo che nella settimana arrivino», ha spiegato il governatore. «Martedì vi è stata un’importante consegna di dispositivi di protezione individuale sequestrati che ci sta consentendo di rifornire le nostre strutture sanitarie di Ffp2, le mascherine più utili. Tra domani e venerdì dovrebbero arrivare nuovi dispositivi: almeno 250.000 mascherine Ffp2; arriverà il primo milione di mascherine chirurgiche e a seguire via via le mascherine dalla Cina che porteranno a un totale di 750mila ffp2  e oltre 4 milioni di chirurgiche di qui a tre settimane. Saremo pertanto in grado di garantire il sistema sanitario allargato, comprese le residenze per anziani e finito questo, attraverso la protezione civile, saremo in grado di garantire sia i sindaci a cui abbiamo distribuito 40.000 mascherine chirurgiche per il territorio, sia il mondo produttivo».

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Nuovo decreto: «Multe più salate ma nessun cambiamento» 

Il presidente della Regione ha infine commentato le ultime novità a livello nazionale, con il nuovo decreto del premier Conte: «Il consiglio dei Ministri ha approvato un decreto che riassume le misure assunte fino ad oggi. Non vi è all’interno nessun cambiamento, se non le sanzioni per chi viola le ordinanze di divieto, con multe assai salate. Il decreto riordina tutte le materie e prevede gli stessi obblighi e le stesse chiusure, oltre alla possibilità di prorogare le misure fino a fine luglio. Prevede anche un’azione di coordinamento tra Regioni e Governo per qualsiasi iniziativa così come viceversa. Si può così creare una filiera corretta per la condivisione delle decisioni assunte».

Viale: «Residenze sanitarie anello debole, massima attenzione»

Per quello che riguarda la sanità della nostra regione ha parlato l'assessore Sonia Viale: «Martedì siamo stati messi tutti a dura prova. Stiamo continuando ad occuparci delle residenze sanitarie che sono l’anello debole della catena e anche chi è dentro nell’organizzazione sa che non abbiamo mai smesso di occuparci di loro. Sappiamo che vi è carenza di personale e questo rende difficile il lavoro nelle Rsa. Le assunzioni devono essere effettuate all’interno di un sistema privato che deve trovare le opportune soluzioni. Da parte nostra ci impegniamo a trovare una soluzione e a dipanare i percorsi.  L’attenzione rivolta alle residenze è massima e anche l’organizzazione dei servizi. Si tratta di un tema nazionale che ci vede molto attenti».

«Un altro tema particolarmente seguito e che trova una risposta pronta da parte nostra è quello riguardante i tamponi e test sierologici rivolti alla popolazione che hanno destato preoccupazione perché ci sono laboratori privati che hanno iniziato di loro iniziativa a farli in queste ore. Siamo consapevoli della necessità di governare la situazione per mettere nero su bianco delle regole perché non ci può essere un fai da te da parte dei laboratori. A questo proposito sarà pronta mercoledì una metodologia su come governare i test e su come farli. Stiamo infatti avviando un percorso governato dal sistema sanitario pubblico secondo tre direttrici: test sierologici per operatori, pazienti ricoverati e ospiti delle residenze sanitarie».

Tamponi e test, Alisa detta le regole per quelli privati

Mercoledì mattina è inoltre arrivato il via libera da Alisa ai laboratori che effettuano test sierologici, con prelievo di sangue a domicilio, per invididuare gli anticorpi legati al coronavirus e testare la positività (qui i dettagli sulle modalità). Sull'argomento dei test sierologici svolto da laboratori privati, a spiegare i dettagli è l'assessore alla sanità Sonia Viale: «Era giusto disciplinarli - ha detto - i cittadini devono sapere a cosa servono e cosa fare nel caso di positività. Ogni test fatto da questi laboratori devono essere per questo accompagnati dalla descrizione di un medico su cosa fare. Inizieremo a fare test sierologici sugli operatori sanitari per poi decidere chi di loro sarà da sottoporre a tampone. E' una questione molto tecnica, che i nostri clinici hanno impostato come progetto ma è una risposta alla richiesta che arriva dai professionisti e dai loro rappresentanti sindacali».

Voucher per famiglie con persone disabili

«Siamo inoltre pronti ad approvare una delibera - ha continuato Viale - per destinare 2 milioni del Fondo Sociale Europeo alle famiglie che hanno persone con disabilità o non autosufficienti che prima frequentavano strutture che oggi sono chiuse e che pertanto devono essere assistite a casa dai congiunti. A questo proposito andremo a individuare un bonus di 500 euro mensili per tre mesi e un bonus una tantum per l’acquisto di attrezzature informatiche per aiutare le persone a tenere il legame con l’educatore di riferimento».

Numeri verdi in aumento

«Sono in aumento anche i numeri verdi – ha aggiunto l’assessore Viale – grazie all’iniziativa messa in campo dalle ostetriche che hanno messo a disposizione i loro numeri di telefono per le mamme”.

Raccolta fondi per Asl 3

Anche l’Asl 3, dopo Regione Liguria e San Martino, ha intanto attivato una raccolta fondi per consentire a chi vuole supportare il lavoro dei sanitari che lottano contro il coronavirus di effettuare donazioni: ecco come dare una mano.

Sperimentazione farmaci

«Grazie anche alla pressione portata avanti da Regione Liguria - ha concluso  Viale - Per estendere l’utilizzo del farmaco sperimentale Remdesivir contro il coronavirus, in questo momento la ditta produttrice  ha inviato a AIFA un protocollo affinché l’utilizzo possa essere esteso a tutta Italia. In questo momento il protocollo è all’esame di AIFA e potrebbe essere approvato anche domani. Anche su questo vigileremo per poterlo impiegare anche in Liguria».

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Costa Luminosa, proseguono le operazioni di sbarco e trasferimento

Prosegue intanto il piano di sbarchi protetti dei componenti dell’equipaggio a bordo di Costa Luminosa, attraccata da venerdì scorso nel porto di Savona. «Siamo in videoconferenza per definire la situazione di Costa Luminosa - ha detto il governatore dal punto stampa di mercoledì 25 marzo - dove alcuni paesi stranieri ci stanno chiedendo lo screening dei loro connazionali. Nelle prossime ore però i vari paesi ci dovrebbero dare il via libera per i voli charter di rimpatrio. Ci sono poi novità sui tamponi, stanno aumentando e stiamo mettendo a punto un piano sperimentale di screening sierologico su alcune categorie che contiamo domani possa già partire».

A bordo, mercoledì pomeriggio, si trovano circa 600 marittimi. Il piano prevede la partenza protetta, nella giornata di giovedì, di 435 membri dell’equipaggio con altrettanti voli charter dall’aeroporto di Malpensa: 112 di nazionalità indiana, 68 di nazionalità indonesiana e 255 di nazionalità filippina. Conclusa questa operazione, rimarranno a bordo circa 180 persone di equipaggio.

Mercoledì mattina, intanto, un altro membro dell’equipaggio, di nazionalità filippina, è stato trasportato in ospedale: l’uomo, che era asintomatico, è stato portato in Pronto soccorso. È il decimo ricovero negli ospedali liguri di persone provenienti dalla nave.

«Voglio ringraziare tutti i soggetti coinvolti in questa emergenza per gli sforzi compiuti ma, purtroppo quello che avevamo previsto si sta verificando - ha detto il governatore ligure Giovanni Toti - La nostra priorità è non gravare ulteriormente il sistema sanitario ligure, in un momento in cui la Liguria sta affrontando in media 200 nuovi contagi al giorno: bastano poche persone per far vacillare un delicatissimo equilibrio. Non possiamo permetterci di tenere la nave con quel carico di persone a bordo, una parte delle quali potrebbe manifestare sintomi anche importanti: conclusa l’operazione di domani, con la partenza di 435 membri dell’equipaggio, è indispensabile che la nave sia ulteriormente alleggerita, dobbiamo ulteriormente suddividere quel carico di persone su altre regioni. L’ipotesi di spostare la nave in un altro porto ligure non risolve in alcun modo il problema perché la gestione dei posti letto di terapia intensiva e di media intensità è su base regionale. Il tema principale è il possibile impatto di quei marittimi sui nostri ospedali. La mia priorità è che nessuno rimanga senza le cure adeguate a causa di un aggravio proveniente da quella nave che è un cluster di possibili contagi».

Genova: al via il controllo del territorio con i droni. Guarda il video

Al via il controllo del territorio con i droni nel Comune di Genova per il rispetto del decreto Coronavirus e delle ordinanze regionale e comunale. Si tratta di una misura della Polizia Locale e del Comune di Genova resa possibile dalla collaborazione con JPDroni, azienda genovese del settore (ma con commesse internazionali) che mette in campo gratuitamente, a favore della collettività, operatori e piloti droni certificati Enac, normalmente impiegati anche per operazioni critiche. Tre pattuglie, (sei uomini) del reparto Sicurezza Urbana della Polizia Locale hanno partecipato alla prima giornata di controlli martedì, pronti a intervenire nel caso in cui il drone avesse inquadrato assembramenti, con loro tre operatori della .JPDroni. Visto il buon esito del test, la sorveglianza del rispetto del decreto e delle ordinanze tramite droni e pattuglie di polizia locale sarà ripetuta nel fine settimana.

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