rotate-mobile
Coronavirus

Cinema chiusi, i gestori delle realtà indipendenti: «Così i quartieri di Genova perdono un presidio socio culturale»

Molte sale a Genova erano anche punti di riferimento che tenevano vivi i loro quartieri: «Faremo di tutto per affrontare questo momento difficile e tornare a riaprire, sempre in sicurezza»

Con il nuovo dpcm oltre ai teatri chiudono anche i cinema. E anche le sale cittadine - specie le piccole realtà indipendenti, nate e cresciute con fatica e confrontandosi con un territorio in costante evoluzione - non nascondono la loro difficoltà nell'andare avanti. Non solo: sottolineano il fatto che a rimetterci sono sono solo le attività ma spesso anche i quartieri che ospitano queste strutture, che perdono un presidio culturale sul territorio.

«I cinema punti di riferimento per quartieri, scuole e società»

«I cinema sono presidi socio culturali importanti per tutti - dice a GenovaToday Alessandro Giacobbe, presidente di Circuito Cinema Genova - perché gli spettatori andando al cinema ne approfittano per vivere il quartiere a 360 gradi, vanno nei negozi, nei bar e nei ristoranti. Siamo personalmente stupiti per il provvedimento che indica la chiusura totale, ci saremmo aspettati magari una riduzione di orario, perché il problema è l'affollamento sui mezzi di trasporto ma le sale sono luoghi sicuri».

Il Circuito Cinema, poi, era attivo anche con le scuole e sta portando avanti da anni percorsi di educazione : «Facevamo un bel lavoro di didattica, ora è tutto fermo». Insomma, la parola cinema ovvviamente non comprende solo la visione di un film, ma anche cultura, attività con i giovanissimi, dibattiti. «Ora è tutto rimandato - conclude Giacobbe - ma siamo preoccupati in primis per l'emergenza sanitaria, viviamo in un momento drammatico, per cui non ci tireremo indietro e speriamo che tutti seguano le regole in modo da tornare insieme alla normalità il prima possibile».

«Le nostre delegazioni rischiano di veder scomparire tutto ciò che le rende vive»

«Un vero dispiacere perchè tutti gli sforzi, anche economici, per rendere la ns Sala un luogo sicuro non sono bastati a permetterci di proseguire l’attività. Ma la salute e la necessità di ritornare alla normalità sono assolutamente prioritarie, quindi, nella speranza di un vero sostegno da parte delle istituzioni, attendiamo pazientemente che la situazione migliori per tornare presto a proporre qualche ora di svago e cultura in un momento tanto difficile per la comunità» commenta Marco Spiaggi del cinema Albatros di Rivarolo. La struttura gestita dal Dopolavoro Ferroviario sta svolgendo da anni un paziente ma importante lavoro di riqualificazione del quartiere: grazie alla politica di prezzi contenuti e prime visioni, tante famiglie, bambini e ragazzi negli anni sono tornati al cinema, ripopolando la zona di via Roggerone.

«Mercoledì mattina - continua Spiaggi - in un incontro virtuale con tutti gli esercenti liguri abbiamo affrontato i diversi problemi che le nostre sale, e il cinema tutto, stanno attraversando. Tutti pensiamo che ci voglia il massimo impegno per preservare quello che il cinema rappresenta, ovvero un centro culturale e di svago, ancor più importante nelle delegazioni come la nostra che da ormai molto tempo rischiano di veder scomparire tutto ciò che le rende vive. Faremo di tutto per resistere in questo momento tanto difficile e torneremo, appena possibile, sempre in sicurezza com’è stato in questi mesi».

«Dovremo riconquistare ancora una volta il nostro pubblico»

«Stavamo cercando di risollevarci - spiega Rocco Frontera del cinema San Siro di Nervi - e ora dobbiamo richiudere. Peccato, perché avevamo messo tutto in sicurezza, è stata anche una spesa non indifferente. Qui a Nervi abbiamo dovuto ridurre i posti da 100 a 36. Non mi risulta che nessuno si sia contagiato venendo qui, tra l'altro essendo il cinema di quartiere spesso la gente viene a piedi, non prende neanche i mezzi. Ma capisco che sia impossibile distinguere, struttura per struttura, quelle che possono rimanere aperte e quelle che è meglio chiudere. Dunque stringiamo i denti, e non ci arrendiamo».

il cinema San Siro ha proposto, in collaborazione con Circuito Cinema Genova, anche una rassegna estiva all'aperto, nei parchi di Nervi, andata molto bene: «Ma si riusciva ancora a organizzare spettacoli all'aperto, adesso non più. Comunque, quando riapriremo ci toccherà ricominciare tutto da capo, sperando di poter contare anche su una buona scelta di film (la Disney, ad esempio, ha scelto di puntare sulle piattaforme tv). Il pubblico, che eravamo riusciti a riconquistare con fatica, dovrà essere persuaso ancora una volta che venire al cinema è sicuro. Forse, magra consolazione, noi piccoli quando riapriremo investiremo meno in pubblicità rispetto a sale più grandi, perché contiamo ancora molto sul passaparola di quartiere».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cinema chiusi, i gestori delle realtà indipendenti: «Così i quartieri di Genova perdono un presidio socio culturale»

GenovaToday è in caricamento