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Coronavirus, ambulatorio mobile in centro storico per fermare il contagio

Lo ha annunciato il presidente della Regione Giovanni Toti: sul modello spezzino, dove il cluster è ormai sotto controllo, anche nella città vecchia verrà istituita una zona in cui effettuare il monitoraggio

Un ambulatorio mobile in centro storico per effettuare i tamponi e uno screening a tappeto nella zona in cui, a Genova, il coronavirus circola con più violenza. Il progetto è al vaglio di Asl 3 e Regione Liguria, che ormai da oltre una settimana stanno monitorando quanto accade nella città vecchia comparando i numeri di nuovi contagi provenienti da lì a quelli globali e alle persone ricoverate.

L'ambulatorio sarà operativo entro due giorni in modo da avviare l’intensa attività di screening, sulla base del modello spezzino. I rappresentanti di Asl3 e Comune di Genova hanno effettuato martedì alcuni sopralluoghi per individuare la posizione migliore, che sarà definita entro la luendì sera. L’azienda sanitaria, insieme ad Alisa, sta inoltre predisponendo un’azione di tamponi veloci che interesserà in prima battuta le scuole del centro storico per poi essere estesa a tutta la città.

Lunedì i nuovi contagiati diagnosticati erano 109 su poco meno di 2.000 tamponi (1.975), 64 dei quali nel territorio della Asl 3 genovese (38 contatti di caso confermato, 25 da attività di screening e un rientro dall’estero). Numeri in linea con i giorni scorsi, ha sottolineato il presidente della Regione Giovanni Toti da Roma, che richiedono però misure drastiche per arginare un contagio che si sta allargando a macchia d’olio tra la comunità formata da cittadini del Bangladesh.

«Stiamo facendo un elaborato progetto con Alisa per comprendere quali sono le aree e quali le comunità veicoli di contagio - ha spiegato Toti - la maggior parte sono cittadini italiani provenienti dal Sudest asiatico, in particolare una comunità del Bangladesh: i due terzi dei nuovi ricoverati arrivano da lì, e lo stesso vale per i contagi. Ho incontrato il direttore della Asl 3 Bottaro per capire se è possibile replicare ciò che abbiamo fatto sulla Spezia, e cioè un punto presidio anche in centro storico per tamponi e per uno screening molto veloce di tutta la popolazione residente nelle zone in cui l’infezione circola di più».

«Oggi abbiamo registrato un decesso - ha concluso Toti - e i ricoverati sono saliti di una decina di persone, ma dagli ospedali arriva l’univoca notizia che rispetto ai ricoveri della primavera scorsa le nostre degenze hanno una letalità e una durata molto molto inferiori, il che vuol dire che i posti letto possono ruotare e che non abbiamo bisogno di aumentare l’offerta ospedaliera».

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