Coronavirus: i guariti superano ancora i nuovi contagi, altre 14 vittime
L'andamento del contagio nella nostra regione: nuovi contati, casi positivi totali, decessi e ricoveri
Altri 611 i nuovi casi di coronavirus in Liguria, diagnosticati su 4.428 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. Meno, dunque, rispetto a sabato, pur con un minor numero di tamponi effettuati, ma il numero più tragico resta quello delle vittime, ancora a due cifre: 14
Dei 611 nuovi positivi, 47 sono stati individuati attraverso test di screening, mentre gli altri 564 sono pazienti con sintomi da covid-19: in totale, in Liguria, a domenica 22 novembre i positivi erano 15.953, e la maggior parte - 9.365 - è nel territorio di Genova e provincia.
I numeri di domenica confermano, però, un rallentamento nella crescita del contagio, complice anche il numero dei guariti, 632, superiore a quello dei nuovi contagi (nel conteggio vengono considerati i pazienti che risultano negativi al test molecolare e i pazienti che risolvono i sintomi dell'infezione da Covid-19 e per i quali sono trascorsi 21 giorni dall'inizio dei sintomi, previa valutazione di esperti clinici e microbiologi/virologi).
Il dettaglio dei nuovi positivi:
ASL 1: 68
- 20 contatto di caso confermato
- 48 attività screening
ASL 2: 61
- 1 settore sociosanitario
- 13 contatto caso confermato
- 47 attività screening
ASL 3: 329
- 41 settore sociosanitario
- 72 contatto caso confermato
- 216 attività screening
ASL 4: 19
- 5 contatto caso confermato
- 14 attività screening
ASL 5: 134
- 47 contatto caso confermato
- 87 attività screening
I decessi restano come detto il numero più tragico, con una crescita è ancora a due cifre che risente del picco di contagi e ricoveri delle scorse settimane: la vittima più giovane ha 65 anni, la più anziana 90.
Sul fronte ospedali, tornano a crescere i ricoveri: sabato erano calati di 50 unità, domenica tornano a crescere di 15 e arrivano a 1.375 globali, con un aumento anche delle terapie intensive, che dalle 119 di sabato arrivano a 122: un numero che, come spiegato dagli esperti, è legato al fatto che su un alto numero di ricoveri la probabilità che vi siano complicanze aumenta, e le conseguenze si vedono dopo qualche giorno.
Le sorveglianze attive, e cioè le persone che sono entrate in contatto con casi confermati e sono in quarantena, scendon di qualche decina e sono 12.558, le persone in isolamento domiciliare, che si stanno curando a casa, sono 14.503.