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Toti ai 'No green pass': "Il blocco delle stazioni viola i diritti, il vaccino salva vite umane"

Continua a far discutere la protesta annunciata dai "No green pass" per mercoledì 1 settembre con il blocco delle stazioni ferroviarie per manifestare contro l'obbligo del certificato verde che entrerà in vigore in quella data per chi viaggia sui treni a lunga percorrenza

Continua a far discutere la protesta annunciata dai "No green pass" per mercoledì 1 settembre con il blocco delle stazioni ferroviarie per manifestare contro l'obbligo del certificato verde che entrerà in vigore in quella data per chi viaggia sui treni a lunga percorrenza (treni ad alta velocità, intercity e i treni a lunga e media percorrenza anche notturni). Una protesta che ha diviso gli stessi manifestanti, tra i quali i pareri non sono affatto concordi sull'opportunità dell'azione.

Dopo la condanna dell'associazione dei consumatori Assoutenti, che si è detta pronta a denunciare penalmente chiunque bloccherà le stazioni ferroviarie creando disagi alla circolazione dei treni, sono arrivate le parole del presidente della Regione Giovanni Toti, che anche ieri è stato bersagliato di fischi dalle persone scese in piazza nel centro di Genova per l'ormai consueta manifestazione del sabato di coloro che sono contrari al green pass. 

"Obbligare a una vaccinazione che può salvare milioni di vite non viola nessun diritto umano - ha sottolineato Toti - bloccare le stazioni ferroviarie invece viola il diritto di muoversi per andare a lavorare o tornare a casa. Far richiudere le città invece distrugge la nostra economia e i nostri lavoratori. Dare la possibilità al virus di diffondersi ancora invece provoca morte e ulteriore dolore. Quello che forse certe persone hanno dimenticato (per fortuna una minoranza) offendendo il ricordo di migliaia di vittime del Covid".

"Fiero di leggere di essere vostro nemico nelle "segretissime" chat di Telegram - ha concluso il governatore - e nei commenti dei profili falsi sui social, tutti comunque segnalati alle autorità competenti. I vostri fischi in piazza per me sono applausi. E ricordatevi sempre che proprio grazie alla democrazia potete protestare e diffondere le vostre balorde teorie senza fondamento scientifico, false, inutili e dannose. Vi chiamate guerrieri ma siete solo dei vigliacchi".

Genova compare tra le 54 città italiane in cui è stata annunciata la protesta del primo settembre contro l'obbligo del certificato verde. L'annuncio è arrivato sulla chat Telegram intitolata 'Basta dittatura' dove fino a ora sono state organizzate le manifestazioni, tra le stazioni indicate c'è quella di Principe, la protesta dovrebbe scattare alle 14.30.
 

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