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Coronavirus

Bassetti sui tamponi rapidi: "Possono dare falsi negativi fino al 40% dei casi"

Dopo aver sostenuto lo stop alla quarantena per chi entra in contatto con un positivo al Covid, il professore torna a criticare il sistema 'tamponificio italia': i test non vengono richiesti da un medico e quindi interpretati, "sono diventati come le Zigulì o i preservativi da banco"

Dopo lo stop alla quarantena per i contatti covid, il direttore della clinica Malattie Infettive del San Martino Matteo Bassetti, torna ad esprimersi per attaccare il sistema "tamponificio Italia".

"I tamponi non vengono richiesti da un medico e quindi interpretati, ma sono diventati come le Zigulì o i preservativi", scrive il virologo sulla sua pagina Facebook. "Li prendi quando vuoi, al banco, li puoi ordinare sul web e te li fai addirittura da solo. Non so bene con che metodo. Oppure ti metti in coda per ore per poter andare a fare capodanno in sicurezza (si fa per dire) o finire la quarantena imposta dal figlio che è aveva un positivo in classe. Che senso ha tutto questo?", domanda Bassetti.

"Il rapido può dare falsi negativi (fino al 40% dei casi), falsi positivi e in ogni caso offre un’instantanea del momento in cui è stato fatto", spiega il professore che propone: "Torniamo a fare i tamponi ai sintomatici e finiamola con questo sistema che rischia di paralizzare il nostro paese".

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