Due anni di covid, Bassetti: "La scienza ha vinto"
Il direttore regionale di Malattie infettive e responsabile dell'omonima clinica del policlinico San Martino fa il punto dei progressi in campo medico dalla scoperta del virus Sars-Cov2
"A distanza di due anni dall'inizio della pandemia, io sono molto contento di quello che la scienza ha fatto e delle armi che ci ha messo a disposizione per il covid". Così il direttore della clinica Malattie infettive del San Martino, Matteo Bassetti che in un post sui social ripercorre la strada fatta dalla ricerca scientifica da quando il 25 febbraio del 2020 il primo paziente covid arrivò al policlinico.
"Abbiamo numerosi anticorpi monoclonali, abbiamo tre antivirali approvati, vari antinfiammatori potenti che sappiamo quando e come usare - spiega l'infettivologo - Abbiamo numerosi vaccini con diverse tecnologie. Io non mi aspettavo dopo due anni di avere così tante armi. La scienza ha vinto. Ha depotenziato il virus".
Seguire la scienza aiuta le persone ad abbassare il rischio sostiene il professore: "Quando le persone seguono la scienza vaccinandosi o rivolgendosi ai medici rapidamente, diventa molto più difficile rischiare la vita. Oggi se si muore di covid vuol dire che qualcosa non ha funzionato nel sistema: vuol dire che non ci si è vaccinati, che si è andati in ritardo dal medico, che ci si cura con chissà quali terapie non approvate. Poi ci sono anche i casi in cui il vaccino può non aver funzionato".
Cosa aspettarsi passata l'estate? "In autunno avremmo dei casi, come li avremo anche negli anni futuri, questo virus fa parte del pool dei potenziali agenti che possono dare polmoniti o influenza. Si sommerà agli altri. Ma Il prossimo autunno non sarà come quello del 2020 o del 2021, e questo grazie a quello che ha fatto la scienza".