“Figlio di papà”: Bassetti denuncia Paragone dopo lite in tv
L'infettivologo Matteo Bassetti ha denunciato Gianluigi Paragone: il senatore di Italexit lo aveva accusato di essere stato raccomandato dal padre
Bassetti ha mantenuto la parola e ieri mattina ha fatto partire dal suo avvocato la denuncia per diffamazione nei confronti del senatore di Italexit Gianluigi Paragone.
Lo scorso 17 novembre, nel corso della trasmissione tv 'Non è l'arena', Paragone aveva accusato Bassetti di essere stato raccomandato dal padre per il trasferimento da Udine al San Martino di Genova.
"Ogni promessa è debito e, come promesso, questa mattina (lunedì 22 novembre, ndr) il mio Avvocato Rachele De Stefanis ha depositato la denuncia querela nei confronti di Gianluigi Paragone per diffamazione aggravata a seguito di quanto accaduto il 17/11 durante la trasmissione 'Non è l'Arena' di Massimo Giletti. 'Non ho un padre che mi piazza lì alla Clinica di Malattie infettive di Genova dove sei adesso', ha detto Paragone", ha scritto su Facebook il direttore della clinica Malattie Infettiamoci del policlinico genovese, che spiega: "Peccato che mio padre, purtroppo, sia prematuramente scomparso il 12/9/2005 ed io abbia ottenuto la cattedra di malattie infettive a Genova nel Novembre 2019, cioè oltre 14 anni dopo la Sua morte".
Per l'infettivologo la denuncia è: "Un atto dovuto non solo per dignità del sottoscritto ma soprattutto per mio padre, un padre retto e un uomo stimato, prima ancora che grande medico e professionista. Non resta che attendere che la giustizia faccia il suo corso".
La discussione era nata durante un dibattito sui vaccini in trasmissione. Dopo aver ascoltato le parole di Paragone, l’infettivologo è intervenuto: “Quello che ho sentito stasera - ha detto - è il nulla cosmico. Lo scopo principale del vaccino è quello di evitare la malattia grave e quindi il ricovero in terapia intensiva. Il secondo obiettivo è quello di ridurre il contagio. Non è vero che il vaccino non previene il contagio, lo prevede in tre quarti dei vaccinati. Prima si studia, si prende una laurea in medicina e poi si parla”.
Il senatore di Italexit aveva replicato: “Lei ha ragione, peccato che non ho un papà che mi piazza nello stesso reparto suo. È un figlio di papà, ci sta”. Minacciato di querela, aveva aggiunto: “Ho detto la verità delle cose, io sono contento (che mi denunci, ndr) perché così quando andremo a processo capiremo il suo percorso accademico, i suoi dati, la sua letteratura, finalmente sapremo anche di quando era Udine e di quando è andato a Genova, sono ben lieto di andare a processo, però ci dobbiamo andare”.