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Bassetti: "Non possiamo escludere nel prossimo inverno una nuova variante"

Anche in Italia dove i casi totali decrescono, aumentano percentualmente i focolai indotti dalla variante Delta

Da lunedì 28 giugno tutta Italia sarà in zona bianca e fino al 31 luglio (giorno in cui scade lo stato di emergenza covid) non sarà più obbligatorio mantenere la mascherina indossata all'aperto, tranne nelle "situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento, si configurino assembramenti o affollamenti, ci si trovi negli spazi all'aperto di strutture sanitarie e in presenza di soggetti immunodepressi".

La variante Delta: solo il 30% degli italiani vaccinato con doppia dose

Quello che preoccupa sono i dati che arrivano dall'Inghilterra in merito alla variante Delta e che mostrano che la vaccinazione con una sola dose può essere efficace nel ridurre le forme cliniche gravi ma non garantisce quel livello di protezione garantito invece da chi si è sottoposto al ciclo completo di vaccinazione.

Anche in Italia dove i casi totali decrescono, aumentano percentualmente i focolai indotti dalla variante Delta. I dati del report di venerdì dell'Iss parlano chiaro: in poche settimane i casi si sono quadruplicati, arrivando al 16,8%. Il ministro della Salute Roberto Speranza assicura la massima attenzione del Governo su tutte la varianti auspicando una misura internazionale coordinata.

Della variante delta è tornato a parlare anche Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e componente dell'Unità di crisi covid-19 della Liguria. "Quello che dobbiamo dire è che in Inghilterra è vero che c'è una ripresa dei contagi - ha detto Bassetti -, ma grazie alla vaccinazione di massa, abbiamo delle forme di malattia molto blande, con quadri clinici simili al raffreddore. Il dato inglese deve farci preoccupare, perché è evidente che la variante Delta rappresenterà in autunno, quello che a gennaio è stata la variante Alfa (ex inglese), e quindi dobbiamo prepararci ad un nuovo modo di affrontare l'infezione anche nel futuro. Non possiamo escludere nulla, magari nel prossimo inverno verrà fuori una variante Epsilon e teta".

L'infettivologo ha riportato in un post i rischi legati alla variante Delta o Indians secondo Il Public Health England (PHE) con i dati su sintomi, misure di prevenzione e vaccini. "Il vaccino - spiega Bassetti - dimostra una protezione per le ospedalizzazioni da covid da variante Delta del 71% dopo la prima dose e del 91% dopo la seconda per il vaccino di Oxford-AstraZeneca e del 94% dopo la prima dose e del 96% dopo la seconda del vaccino di Pfizer. Stessi risultati anche JJ e moderna. In Uk crescono i contagi, ma grazie ai vaccini non crescono i ricoveri o i decessi. Il miglior modo per combattere le varianti rimangono i vaccini", conlcude Bassetti.

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