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Venerdì, 19 Aprile 2024
Coronavirus

Covid, Bassetti: "I morti reali sono un terzo. La commissione d'inchiesta? Errori ci sono stati"

Per l'infettivologo è necessario "cambiare questa modalità di conteggio in base a cui basta avere il tampone positivo per essere considerato un morto covid"

Il bollettino settimanale sui dati covid in Italia indica "un numero impressionante di morti. Se è vero che per la settimana scorsa toccano i 600, questi numeri bisogna guardarli: sono reali? Sono esagerati?". Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del San Martino di Genova, esprime i suoi dubbi sui social: "Dei decessi che noi oggi classifichiamo come covid, probabilmente non sono più di un terzo quelli effettivamente legati a polmonite da covid-19 o altre complicanze".

Il primario genovese lancia quindi un appello alle istituzioni: è necessario "cambiare questa modalità" di conteggio in base a cui "basta avere il tampone positivo per essere considerato un morto covid. Bisogna cambiarla anche perché questo permetterebbe di rendere maggiore onore all'efficacia dei vaccini, che evidentemente ci hanno portato ad avere una mortalità molto più bassa rispetto a quella che avevamo prima per questa malattia. Le persone che muoiono realmente per una polmonite da covid oggi sono pochissime", assicura Bassetti guardando alla propria esperienza clinica. "E allora su questi numeri" del bollettino, "che se fossero reali vorrebbero dire circa 30mila morti all'anno" per covid-19 in Italia, "io non mi ci ritrovo".

Secondo lo specialista, "un numero accettabile" di decessi sarebbe ora "intorno ai 150-200 morti alla settimana, che vogliono dire circa 7-10mila morti all'anno, un po' quelli che avevamo anche prima con l'influenza. Io credo che sia molto importante oggi riguardare questi numeri".

La commissione d'inchiesta sul covid: "Non sia gogna, ma errori ci sono stati"

Bassetti interviene anche sulla Commissione parlamentare d'inchiesta sul covid che dovrebbe partire entro la primavera. "Può essere utile ma non deve essere fatta per mettere alla gogna - dice il medico -. Errori ne sono stati fatti: lockdown troppo lunghi, scuole chiuse e dad, mascherine obbligatorie per troppo tempo. Ma le informazioni che abbiamo oggi sul covid non sono quelle che avevamo tre anni fa" sottolinea l'infettivologo all'Adnkronos Salute.

"Per giudicare ci vogliono delle competenze - aggiunge l'infettivologo - e spero si prendano dei consulenti che possano valutare scientificamente quanto è accaduto. Serve un audit che permetta di fare le giuste valutazione nell'ottica di non commettere i medesimi errori".

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