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Bassetti: "Nel 2020 eravamo in apnea e abbiamo lottato"

"C'è troppa acredine nel processo di Bergamo. Non si può guardare a quelle due settimane di febbraio e marzo 2020 con gli occhi e le conoscenze di oggi. Sulla gestione in quei terribili 15 giorni o siamo tutti innocenti o siamo tutti presunti colpevoli", fa notare l'infettivologo

Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, è tornato sui mesi difficili del 2020 quando il covid faceva davvero paura. "Ho appena concluso un incontro con i medici di medicina generale della mia città - si legge in un post datato sabato 4 marzo 2023 - e pensavo a quanto abbiamo fatto come sanitari in questi tre anni. Abbiamo fatto moltissimo, abbiamo lottato orgogliosamente nonostante tutti i tagli nel sistema sanitario avvenuti nel passato, affrontando una situazione molto difficile che ci ha visto, per primi al mondo, affrontare il covid".

"Eravamo in apnea - prosegue Bassetti - e abbiamo lottato. Abbiamo lottato contro questo nemico invisibile. Contro questo bastardo che era sconosciuto. Ho visto professionisti di qualsiasi specialità con i ruoli più disparati, dare un pezzetto della loro vita, del loro cuore, a chi stavano curando, quando non avevano per loro stessi neppure tre ore di sonno a notte".

"Nessuna parola e nessun giudice - continua il professore - renderà giustizia a chi ha lavorato per mesi senza fiatare. Con il solo obiettivo di alleviare le sofferenze di chi era malato. Noi professionisti della salute abbiamo compiuto nel 2020 qualcosa di straordinario, alzando giorno dopo giorno l'asticella dei nostri limiti, navigando di notte in un mare in tempesta senza luci. Solo ricordando così potremo dare il giusto riscontro alle nostre fatiche e alle nostre   rinunce. Solo così, ricordando quegli sforzi di tutti, potremo commemorare chi ci ha lasciato".

"Io sono profondamente orgoglioso di essere italiano - afferma l'infettivologo - e di quello che l'Italia ha fatto nella lotta al covid, soprattutto nel marzo del 2020. Quello che sta uscendo dall'inchiesta di Bergamo, con la complicità di esperti, ci fa passare tutti per colpevoli di un reato, che nessuno ha commesso non sapendo quale sia".

"C'è troppa acredine nel processo di Bergamo - fa notare Bassetti -. Non si può guardare a quelle due settimane di febbraio e marzo 2020 con gli occhi e le conoscenze di oggi. Sulla gestione in quei terribili 15 giorni o siamo tutti innocenti o siamo tutti presunti colpevoli".

"Diciamo no al giustizialismo italico del provi a colpire tutti per non colpire nessuno. Indaghiamo - conclude Bassetti -, attraverso una commissione parlamentare, sui tre anni della gestione della pandemia per onorare chi ci ha lasciato e per imparare per il futuro".

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