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Bassetti su Djokovic: "Renderlo idolo dei no-vax dimostra pochezza e ignoranza"

"Il talento sportivo, anche se grandissimo, non rende scientificamente credibili" è il commento di Bassetti alle posizioni no-vax del campione, che ha vinto il suo decimo Open d'Australia

Sulla questione del campione di tennis Novak Djokovic - reduce della conquista del decimo Open d'Australia e oggi all'inizio della sua 374esima settimana da numero uno - interviene il direttore della Clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino Matteo Bassetti. Infatti Djokovic ha affermato da sempre la sua contrarietà al vaccino contro il covid, e proprio ultimamente gli Usa hanno esteso le regole che prevedono l'obbligo vaccinale per gli stranieri che vogliono entrare nel Paese: dunque, probabilmente, il campione sembra destinato a saltare nuovamente i tornei Atp 1000 di Indian Wells e Miami. Proprio per lo stesso motivo, nel 2022, Djokovic era stato escluso dagli stessi Australian Open (le restrizioni all'epoca erano più rigide) a causa di una serie di presunte irregolarità riscontrate nella domanda di esenzione, un danno d'immagine non da poco.

"Aver fatto diventare Djokovic l’idolo totemico del mondo no vax - è il commento di Bassetti - dimostra la pochezza e l’ignoranza di questa gente. I vaccini non hanno bisogno di idoli che vincono slam. Hanno già vinto la battaglia più importante. In ogni caso il talento sportivo, anche se grandissimo, non rende scientificamente credibili. Scagliarsi contro scienza e vaccini da posizioni di successo mondiale amplifica solo l’ignoranza del campione. Alla fine il fenomeno risulta più asino degli altri no vax".

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