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Coronavirus

Bassetti: "Colore regioni, calcolare solo i ricoverati che effettivamente hanno patologia covid"

La precisazione dell'infettivologo: "Tre quarti dei pazienti covid del San Martino vengono in ospedale per un'altra ragione e poi vengono trovati positivi al tampone. Ci può essere quello che arriva perché si è fratturato il femore, il nefropatico, il cardiopatico, qualsiasi tipo di altri malati"

Considerare come ospedalizzati covid solo coloro che presentano i sintomi della malattia, e non calcolare anche quelli che entrano in ospedale per una ragione diversa ma che poi risultano anche positivi al tampone: è questa la richiesta di Matteo Bassetti, Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell'ospedale San Martino.

Ricalcolare insomma i numeri che vengono diffusi dal bollettino: "Ritengo che la modalità di calcolo attuale, a livello sia della colorazione delle regioni, che della situazione emergenziale, sia profondamente sbagliata - scrive Bassetti su Facebook -. Non possiamo oggi, con l'80% della popolazione vaccinata, usare la modalità di calcolo che usavamo nella seconda e terza ondata. Ritengo che questa modalità di calcolo, a livello sia della colorazione delle regioni, che della situazione emergenziale, sia profondamente sbagliata In un ospedale come il San Martino, dove 3/4 dei ricoverati non hanno sintomi della patologia covid, ma risultano positivi al virus e sono in ospedale per altre problematiche, non apportano il carico assistenziale dei pazienti della prima, seconda o terza ondata".

L'infettivologo lo ha ribadito anche durante la conferenza stampa prima del weekend di Natale: "In questo momento oltre il 70 per cento dei pazienti ricoverati al San Martino hanno un problema che non è legato al covid. Cioè, vengono in ospedale per un'altra ragione e incidentalmente vengono trovati positivi al tampone. Ci può essere quello che arriva perché si è fratturato il femore, il nefropatico, il cardiopatico, qualsiasi tipo di altri malati. Spero che il Cts tenga conto di questi dati, con i vaccini il carico assistenziale oggi è molto diverso Un conto è avere un covid in terapia intensiva o anche in malattie infettive che ha bisogno del casco o della maschera, un conto è avere nello stesso reparto di malattie infettive un signore tetraplegico che è entrato per un'infezione urinaria, triplovaccinato, e che riporta il tampone positivo. Mi pare evidente che il peso assistenziale e anche il criterio per la colorazione delle regioni dev'essere diverso".

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