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Sabato, 20 Aprile 2024
Coronavirus

Bar riaperti, ma lo stop al servizio al banco “costa” il 50% del fatturato

La denuncia della Fipe, cui si unisce anche il presidente della Regione Giovanni Toti: «Rivediamo il divieto»

Il tradizionale rito del caffè gustato in piedi, bollente, stravolto dalle nuove regole anti coronavirus: il “decreto riaperture”, oltre a suscitare perplessità per la scelta di consentire ai ristoranti e ai bar di accogliere clienti soltanto all’aperto, ha sollevato anche decise proteste per il divieto di servirli al banco per consumazioni veloci come la classica “tazzina”.

Sulla questione era intervenuta già qualche giorno fa la Fipe, che aveva fatto notare come “il divieto di sostare al banco, per un consumo pratico, veloce e in sicurezza, azzera il lavoro del 50% dei bar che non hanno spazi all’esterno e lo dimezza all’altro 50%”. E lunedì anche il presidente della Regione, Giovanni Toti, ha voluto dire la sua.

«Che differenza ci sarebbe se potessimo berlo al banco del bar? - ha scritto su Facebook con riferimento al caffè - Per la diffusione del virus quasi nulla, ma per tanti baristi in difficoltà, specialmente quelli che non hanno il dehor, significherebbe non perdere il 50% del lavoro, come hanno denunciato gli amici di Fipe Genova».

«Rivediamo il divieto di consumazione al banco - ha concluso Toti - consentiamo di servire i clienti anche all’interno dei locali come avveniva in zona gialla quando ancora non avevamo buona parte della popolazione vaccinata. Aiutiamo i nostri lavoratori, in questo caso basta un caffè».

Il nuovo decreto prevede che “l’ingresso e la permanenza nei locali da parte dei clienti sono consentiti per l’uso dei servizi igienici, per effettuare il pagamento del conto (ove non fosse possibile effettuarlo all’esterno) o per acquistare i prodotti per asporto, per il tempo strettamente necessario a tali necessità e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio”. 

Nei bar insomma si può entrare per usare il bagno (un chiarimento necessario per parecchi cittadini, soprattutto nei casi in cui si sono sentiti rispondere che non era possibile), ma non si può sostare al bancone neppure per bere velocemente un caffé distanziati, così come accadeva in origine con la zona gialla. E le conseguenze si fanno sentire soprattutto su quei bar senza spazi esterni che contavano almeno sull'iconica tazzina per far ripartire, in minima parte, gli affari. 

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