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Coronavirus: bagno consentito a chi abita vicino a mare, fiumi e laghi (ma con regole precise)

I chiarimenti dal sito del Governo. Occhio però ai divieti dei singoli Comuni

Una delle cose che molti si chiedono è se, con l'arrivo del bel tempo, è possibile fare un bagno in mare. 

Aspettando ordinanze e decreti che possano spiegare cosa accadrà nella cosiddetta "fase 2", il sito web del Governo specifica una cosa importante.

La sezione delle domande e risposte, aggiornata al 25 aprile, introduce un chiarimento riguardo alle passeggiate in riva al mare e alle nuotate. «Abito in un luogo di montagna/collina oppure in un luogo di mare/lago/fiume - recita la domanda - mi è consentito fare una passeggiata in montagna/collina o in riva al mare/lago/fiume?».

Sintetizzando, sì, ed è possibile anche fare il bagno, purché ci si sposti in prossimità della propria abitazione. Insomma, il mare (o il lago, o il fiume) si trovi così vicino a casa da non dover prendere mezzi di locomozione pubblici o privati per arrivarci. Niente significativi spostamenti, insomma, ok ai bagni ma solo se il mare è sotto casa nel vero senso del termine. Comunque queste attività dovranno essere svolte individualmente e nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona, e chi pratica il nuoto come attività motoria (impiegando dunque giusto il tempo per fare un po' di sport) dovrà portarsi dietro l'autocertificazione. 

Tutto ciò a meno che, ovviamente, non esistano diversi e più stringenti divieti imposti su base locale. Nel Comune di Genova, ad esempio, l'accesso alle spiagge è vietato. Non è però così in tutti i comuni liguri.

Naturalmente le persone che si concedono un tuffo non devono sottoposte al regime di quarantena nè, tantomeno, positive al coronavirus. 

Precisamente, la risposta del Governo è: «Sì. È sempre possibile svolgere l’attività motoria in prossimità della propria abitazione principale, o comunque di quella in cui si dimora dal 22 marzo 2020, con la conseguenza che è ammesso, per coloro che abitano in luoghi montani, collinari, lacustri, fluviali o marini – e sempre che non si tratti di soggetto per il quale è fatto divieto assoluto di mobilità in quanto sottoposto alla misura della quarantena o risulti positivo al virus – effettuare tale attività in detti luoghi (ivi compreso fare il bagno al mare/fiume/lago) purché individualmente e comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona. Ciò in quanto i predetti non sono luoghi chiusi al pubblico, come invece lo sono, attualmente, i parchi e le aree verdi urbane, e altresì gli stabilimenti balneari, in cui permane il divieto di ingresso e circolazione. Resta fermo che deve trattarsi esclusivamente di attività effettuate senza che occorra allontanarsi dalla propria abitazione e senza che si renda quindi necessario l’utilizzo di mezzi di locomozione pubblici o privati, né significativi spostamenti. Sono fatti salvi, peraltro, diversi e più stringenti divieti imposti su base locale perché giustificati da specifiche situazioni territoriali. La sussistenza delle condizioni in questione (attività motoria svolta in prossimità alla propria abitazione) potrà essere giustificata con autocertificazione, se gli agenti che fanno i controlli la richiedono».

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