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Decreto Covid, dopo la Pasqua blindata Toti rilancia: «Apriamo l’Italia dopo il primo maggio»

Il presidente della Regione si dice soddisfatto dell’approvazione del nuovo dl sulla gestione dell’emergenza, ma chiede che lo sforzo fatto sinora serva a riaprire in anticipo

L’anno scorso avevamo riaperto dopo il ponte del 2 giugno, riuscire a farlo dopo il primo maggio sarebbe un bel risultato»: il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, commenta così l’approvazione del nuovo decreto legge covid, chiedendo una riapertura dell’Italia anticipata rispetto all’anno scorso, il primo della pandemia.

«Dopo aver blindato la Pasqua abbiamo un solo obiettivo: far ripartire al più presto il Paese», ha sottolineato Toti, chiedendo appunto di poter riaprire non a giugno, ma con un mese di anticipo, a maggio. Proprio a maggio, nel 2020, l’Italia aveva iniziato la graduale riapertura che a giugno si era concretizzata con la possibilità, per bar e ristoranti, di tenere aperto anche in fascia serale.

A oggi l’apertura in fascia serale sembra decisamente lontana. Con il decreto che entra in vigore il 7 aprile, le zone gialle vengono cancellate sino al 30 aprile (equiparate alle arancioni), e per un mese l’Italia si dividerà tra regioni in zona arancione e in zona rossa, con tutte le limitazioni previste. Il decreto toglie anche la possibilità in zona rossa di andare a trovare amici o parenti una volta al giorno e in un massimo di due persone, nel rispetto del coprifuoco: lo si potrà fare soltanto in area arancione e all’interno dei confini comunali.

Il decreto prevede inoltre l’estensione delle misure previste per la zona rossa in caso di contagi superiori a 250 casi ogni 100mila abitanti e nelle aree con circolazione delle varianti, sia con ordinanza del Ministro della salute sia con provvedimento dei presidenti di Regione: è quello che con tutta probabilità farà Toti per il ponente, in particolare per la zona di Savona e Imperia, dove la soglia d’allerta è stata superata e dove la zona rossa dovrebbe estendersi anche dopo Pasqua.

Disposizioni che potranno comunque essere modificate, certifica il decreto, attraverso specifiche deliberazioni del Consiglio dei Ministri, senza dover attendere la scadenza. Se la situazione dovesse migliorare, insomma, il governo si è impegnato a valutare eventuali riaperture.

Il provvedimento conferma anche il ritorno a scuola in zona rossa sino alla prima media, mentre per i successivi gradi di istruzione è confermato lo svolgimento delle attività in presenza dal 50% al 75% della popolazione studentesca solo in zona arancione. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

C’è poi la parte di cui Toti si è detto più soddisfatto. La prima è lo scudo penale per chi somministra il vaccino, che esclude la responsabilità penale del personale medico e sanitario incaricato della somministrazione del vaccino per i delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose commessi nel periodo emergenziale. La seconda è l’obbligo di vaccinazione esteso a tutto il personale sanitario, associato a una procedura che comporta l’assegnazione a diverse mansioni o, in caso di rifiuto, la sospensione della retribuzione sino al 31 dicembre 2021.

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