Covid, al San Martino trattati 6 pazienti con anticorpi monoclonali: come funzionano
Sale il numero delle persone che hanno ricevuto il trattamento, a regime si potrebbe arrivare a 10-15 l giorno
Salgono a 6 i pazienti liguri trattati con anticorpi monoclonali, una particolare tipologia di anticorpi che si sono rivelati efficaci nella gestione di infezioni da coronavirus.
Dopo il primo trattamento, un uomo di 71 anni con cardiopatia intercettato tramite i medici di medicina generale, il reparto Malattie Infettive del professor Matteo Bassetti ha somministrato i monoclonali ad altri 6 pazienti che da quadro clinico potevano rispondere bene alla terapia.
«Tutti sono a casa e stanno bene. La Liguria è la prima regione in Italia ad aver introdotto questo trattamento - ha detto il presidente della Regione, Giovanni Toti - E nel giro di un paio di settimane dovrebbe iniziare a Genova la sperimentazione di un nuovo antivirale disponibile in compresse. Preziose armi in più che ci aiuteranno a curare precocemente i cittadini positivi al virus e ridurre così i ricoveri in ospedale e i decessi».
Il riferimento è al Molnupiravir, in anti virale che ha dimostrato di poter abbassare la carica virale del covid e che può essere assunto tramite pastiglie, direttamente a casa, per facilitare la terapia e lasciare liberi gli ospedali. Sul fronte monoclonali, invece, il protocollo in Liguria prevede 3 hub di stoccaggio e 4 centri prescrittori, in Asl 1, in Asl 2, in Asl 5 e al San Martino.
«Va ricordato che gli anticorpi monoclonali non vanno richiesti direttamente alle Malattie Infettive - ha sottolineato Bassetti venerdì scorso - Contiamo di arrivare, a regime, fino a 10-15 trattamenti al giorno, se ce ne fosse bisogno. I trattamenti, per questa settimana, sono 75 per la Liguria. In questo momento, dunque, il farmaco non manca e questo è un dato positivo. I monoclonali sono disponibili in tutte le Regioni, poi dipende da com’è l’organizzazione delle singole aziende ospedaliere».
Come funziona il trattamento con anticorpi monoclonali
Il trattamento con anticorpi monoclonali deve essere somministrato molto precocemente, entro 72 ore dalla positività del tampone o entro dieci giorni dall'esordio sintomi.
I malati che possono ricorrere a questa cura sono pazienti con più di 65 anni o con comorbidità, o soggetti in cui il covid può dare una malattia più grave. A selezionarli pensano o i medici ospedalieri o i medici di medicina generale, che li segnalano alle Asl in modo da indirizzarli ai centri specialistici ospedalieri per la prescrizione e la somministrazione.
Al fine di garantire la massima sicurezza del paziente, è previsto che il trattamento con anticorpi monoclonali sia somministrato nell’ambito di una struttura ospedaliera o comunque in setting che garantiscano una pronta e appropriata gestione di eventuali reazioni avverse.
Il coordinamento scientifico è attribuito ad Alisa, insieme al Diar Malattie infettive, al fine di assicurare il monitoraggio della sicurezza e dell’efficacia di questi farmaci e l’uniformità del processo a livello regionale.