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Anticorpi monoclonali, Toti: «Se non arrivano da Roma, li compriamo da soli»

«Ho già dato mandato ad Alisa di attivare le procedure necessarie per assicurare l'accesso a questi farmaci nel minor tempo possibile». Così il presidente della Regione

In apertura del consueto aggiornamento sulla situazione del covid in Liguria, domenica sera il presidente della Regione, Giovanni Toti, ha parlato di vaccini e di anticorpi monoclonali. «Oggi, che ho passato il pomeriggio in casa, ho sentito un mare di belinate sui vaccini e le Regioni - ha detto Toti -. Non c'è alcuna corsa e nessun ritardo: semplicemente le Regioni fanno i vaccini che arrivano loro da Roma. Se avessimo usato tutta la nostra capacità, i vaccini che ci hanno dato sarebbero finiti due settimane fa e molti sarebbero senza seconda dose. La finiamo di dire idiozie? E già che ci siamo facciamo arrivare anche i monoclonali».

Due ore prima della diretta social, il governatore aveva già affidato a una nota una dichiarazione sui monoclonali. «La Liguria è pronta ad acquistare gli anticorpi monoclonali - ha annunciato Toti -. Ho già dato mandato ad Alisa di attivare le procedure necessarie per assicurare l'accesso a questi farmaci nel minor tempo possibile, se sarà consentito acquisire su base regionale gli anticorpi monoclonali per il trattamento dell'infezione da covid-19».

«Il professor Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive - ha aggiunto Toti -, e la nostra sanità hanno già stilato un protocollo e definito i pazienti che potrebbero ottenere un trattamento precoce. Secondo gli studi, gli anticorpi monoclonali abbasserebbero del 70% le ospedalizzazioni e del 70% i decessi, per questo ci auguriamo che si possa trovare presto una strada a livello burocratico per ottenerli e iniziare le somministrazioni. La Liguria è pronta».

Il protocollo prevede la presa in carico del medico di medicina generale congiuntamente all'infettivologo, che ha quindi la possibilità di valutare se il paziente presenta le condizioni di rischio per essere sottoposto al trattamento.

«Abbiamo ricevuto in totale 95mila vaccini - ha ricordato Toti -. Il tema è uno solo: che arrivino i vaccini da Roma, e soprattutto i vaccini Pfizer e Moderna che servono per le persone sopra gli 80 anni, che vogliamo vaccinare al più presto perché vanno in ospedale e purtroppo sono le persone che hanno conseguenze peggiori e spesso non ce la fanno. L'unico vero problema è che l'Italia non ha tutti i vaccini che servirebbero». Martedì 9 febbraio la Regione fornirà tutti i dettagli su come prenotare il vaccino e dove recarsi per farlo.

Coronavirus, il bollettino di domenica 7 febbraio

«I farmaci preparati con anticorpi monoclonali sono stati approvati da Aifa l'altro ieri - ha proseguito - e dunque si possono usare. Vogliono comprarli da Roma? Li comprino e ce li mandino, ma ora, in settimana, altrimenti ce li compriamo per conto nostro. Se vogliono centralizzare l'acquisto da Roma va bene, basta farlo subito, domani mattina. Poi vedremo quanto funzionano, se funzionano solo su alcuni pazienti: non è materia della politica, devono decidere i medici su chi usarli e come usarli, ma se c'è un farmaco disponibile ce lo diano».

«La situazione in Liguria è stabile con pressione più forte nell'imperiese - ha detto ancora il governatore illustrando i dati odierni - non tanto sugli ospedali quanto sulla circolazione del virus. Probabilmente perché è la zona vicina alla Costa Azzurra, dove in questo momento ci sono molti positivi e circolano le varianti di cui sentiamo parlare in questi giorni. Stiamo studiando la presenza delle varianti sul nostro territorio, grazie al laboratorio del professor Icardi al San Martino. Quella inglese sicuramente c'è, sulle altre non abbiamo ancora certezze. Abbiamo almeno 4000 persone che vanno tutti i giorni in Francia, quindi abbiamo deciso di usare una parte del primo lotto Astrazeneca per loro. Comunque siamo in linea con i giorni passati».

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