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Calcio, il presidente Aics Liguria: «Poca chiarezza nel Dpcm, ecco la nostra decisione»

A poche ore dalla diffusione dal nuovo Dpcm del governo Conte che ha regolamentato le attività sportive per far fronte all'emergenza coronavirus emergono le prime difficoltà di interpretazione sulle norme contenute all'interno del decreto.

A poche ore dalla diffusione dal nuovo Dpcm del governo Conte che ha regolamentato le attività sportive per far fronte all'emergenza coronavirus emergono le prime difficoltà di interpretazione sulle norme contenute all'interno del decreto.

Decreto secondo cui "Sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Coni, dal Cip e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali"

Se da una parte sembrano salvi i campionati Figc fino alla prima Categoria e sospesi quelli di Seconda e Terza Categoria oltre alle competizioni giovanili su scala provinciale, dall'altra embra esserci poca chiarezza per quello che riguarda il futuro dei campionati organizzati da enti di promozione sportiva come Aics, Uisp e Calcio Liguria che prevedono anche campionati organizzati su base regionale. 

Sport e coronavirus: ecco cosa dice il Dpcm

Nel dibattito è intervenuto il presidente dell'Aics Liguria Claudio Giansoldati che ha spiegato: «Con questo susseguirsi di decreti - ha detto - credo ci sia un po' di confusione. Anche nell'ultimo c'è una notevole mancanza di chiarezza per cui abbiamo deciso collegialmente di fermare per una settimana, almeno per una settimana, tutta la nostra attività calcistica facendola slittare. Potevamo appellarci al fatto che noi siamo il Settore Calcio Liguria e io sono il presidente regionale e organizzo queste menifestazioni da moltissimi anni, quindi leggendo il decreto si poteva ipotizzare che l'attività regionale e quindi anche la nostra potesse continuare. Abbiamo pensato che è meglio di no, meglio fermarsi un attimo, riflettere e mettersi nei panni nei dirigenti delle nostre squadre, capire meglio come stanno le cose e rasserenarci per quanto possibile. Se ci chiariranno che effettivamente noi possiamo giocare allora da lunedì prossimo riprenderemo, altrimenti se arriveranno altre notizie, informazioni o chiarimenti ci adegueremo come è giusto che sia nel rispetto di tutte le normative».

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