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Dalle uscite alla spesa, dai negozi al cibo da asporto: le risposte alle domande più frequenti sul coronavirus

I dubbi delle persone sul nuovo decreto

L’entrata in vigore del nuovo decreto con cui si stabiliscono in tutta Italia misure più restrittive per contenere il contagio da coronavirus ha inevitabilmente provocato cambiamenti radicali nella vita del singolo e della collettività, suscitando domande cui, in certi casi, sembra difficile dare risposte certe.

La raccomandazione da seguire scrupolosamente resta quella di uscire di casa il meno possibile, e solo per conclamate ragioni tra cui motivi di lavoro, di salute e di necessità, e di evitare contatti ravvicinati rispettando sempre la distanza di un metro da altre persone. E se per quanto riguarda il lavoro si è provato a rispondere consentendo alle persone di usare un’auto-certificazione (sottoposta comunque a controlli in tempo reale, o a posteriori) e affidandosi al buon senso delle singole aziende, proprio l'opzione necessità suscita la maggior parte dei dubbi: come stabilire quali sono i casi di necessità? E che cosa è concesso fare e cosa no? Ecco alcune risposte alle domande più frequenti.

1. Posso uscire di casa?

Sì, ma non in luoghi affollati e solo se non si crea assembramento, tenendo comunque la distanza di almeno un metro dalle altre persone ed evitando la formazione di gruppi. Portare fuori il cane, quindi, ad esempio, è consentito, a patto di evitare luoghi affollati e con altre persone e di non soffermarsi a parlare con altri (che siano amici, conoscenti o sconosciuti). 

2. È consentito fare attività motoria?

Sì, l'attività motoria all'aperto è consentta purché non in gruppo.

3. Posso andare a fare la spesa?

Sì, a patto di evitare affollamenti, di nuovo, e di rispettare la distanza di un metro. La spesa deve essere fatta in prossimità della residenza o del domicilio, e quindi nel proprio comune, cercando di evitare di percorrere chilometri per raggiungere i supermercati. All’interno dei supermercati va rispettata la distanza di un metro, sia alle casse sia ai banconi sia tra gli scaffali.

Si potrà sempre uscire per acquistare generi alimentari e non c'è alcuna necessità di accaparrarseli ora perché saranno sempre disponibili.

È possibile anche uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari, ma solo in caso di stretta necessità (acquisto di beni necessari, come ad esempio le lampadine che si sono fulminate in casa).

4. Posso andare a casa di amici?

No. Gli spostamenti sono consentiti solo per motivate esigenze lavorative o situazioni di necessità, come per esempio fare la spesa o acquistare altre cose indispensabili.

5. I nonni possono spostarsi all’interno del comune o in un altro comune per tenere i nipoti?

Sì, è considerato uno spostamento per necessità.

6. I genitori separati possono andare a prendere il figlio a casa dell’altro genitore?

Sì, è considerato uno spostamento per necessità.

7. Artigiani, liberi professionisti e lavoratori autonomi possono spostarsi per lavoro?

Sì, è considerato uno spostamento per necessità.

8. I lavoratori dipendenti possono spostarsi per andare sul posto di lavoro?

Sì, è considerato uno spostamento per necessità.

9. Il libero professionista può spostarsi liberamente?

No, solo per ragioni di lavoro dimostrabili e comprovate.

10. Ci si può spostare per accudire persone anziane o con problemi di salute?

Sì, è considerato uno spostamento per necessità.

11. Bar e ristoranti possono aprire regolarmente?

È consentita l’attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo a carico del gestore di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. L’attività può comunque proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio. Sarà cura di chi organizza l’attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente ovvero una cosiddetta piattaforma – evitare che il momento della consegna preveda contatti personali.

12. Sono gestore di un pub. Posso continuare ad esercitare la mia attività?

Il divieto previsto dal dpcm riguarda lo svolgimento nei pub di ogni attività diversa dalla somministrazione di cibi e bevande. È possibile quindi continuare a somministrare cibo e bevande nei pub, sospendendo attività ludiche ed eventi aggregativi (come per esempio la musica dal vivo, proiezioni su schermi o altro), nel rispetto delle limitazioni orarie già previste per le attività di bar e ristoranti (dalle 6.00 alle 18.00) e, comunque, con l’obbligo di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

13. Estetisti e parrucchieri possono restare aperti?

Sì, ma solo con appuntamenti uno per volta e utilizzando mascherina e guanti. Stessa cosa vale per fisioterapisti, dentisti e tutti coloro che lavorano a contatto col pubblico.

14. I corrieri merci possono circolare?

Sì, possono circolare

15. Cosa prevede il decreto per gli spostamenti per turismo?

Sull’intero territorio nazionale gli spostamenti per motivi di turismo sono assolutamente da evitare. I turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio.

16. Come trova applicazione la limitazione relativa alle attività di somministrazione e bar, alle strutture turistico ricettive?

Le strutture ricettive possono svolgere attività di somministrazione e bar anche nella fascia oraria dalle ore 18 alle ore 6, esclusivamente in favore dei propri clienti e nel rispetto di tutte le precauzioni di sicurezza di cui al dpcm dell’8 marzo.

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