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Iit e Carabinieri insieme per smascherare i ladri di opere d'arte

Nuove tecnologie per smascherare chi ruba opere d'arte. A Genova è stata firmata un'intesa tra Istituto italiano di tecnologia e Carabinieri per lo sviluppo di strumenti tecnologici utili a ritrovare in rete beni trafugati e vedere, dallo spazio, scavi clandestini

Il direttore scientifico dell'IIT Giorgio Metta e il generale Riccardi del reparto tutela patrimonio culturale dei Carabinieri hanno firmato un'intesa di collaborazione tra i due enti per sviluppare soluzioni tecnologiche per l’identificazione di beni culturali all’interno del mercato illecito.

L'accordo prevede lo sviluppo delle attività per la loro autenticazione e protezione, oltre all’individuazione di scavi clandestini e di siti di valore culturale giacenti nel sottosuolo tramite tecnologie satellitari.

La dichiarazione di intenti fra l’Istituto italiano di tecnologia e il comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale attiva una cooperazione per approfondire gli studi che mirano a individuare nuovi strumenti tecnologici di contrasto agli illeciti nel settore dell’art crime.

Tra gli obiettivi la valorizzazione delle potenzialità della 'Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti' gestita dal Comando TPC da più di 50 anni e prima al mondo per dimensioni e numero di informazioni raccolte: sono infatti otto milioni i file raccolti, di cui un milione e 300mila relativi ad opere tuttora da ricercare.

Inoltre IIT e Comando TPC si impegneranno a realizzare attività di comunicazione e divulgazione per sensibilizzare i cittadini sulla necessità di tutelare il patrimonio culturale.

L'accordo, di durata triennale, è stato firmato presso la sede IIT di Genova alla presenza anche di Arianna Traviglia, direttrice del center for cultural heritage technology dell’IIT di Venezia e del Comandante del Nucleo TPC di Genova, tenente colonello Antonio Quarta.

Le attività di ricerca nell’ambito dell’art crime si concentreranno sull’utilizzo del machine learning per identificare il patrimonio culturale rubato e messo in vendita su internet e sull’uso dell’intelligenza artificiale per analizzare i dati provenienti dagli avvistamenti dei satelliti nello spazio per  individuare i siti di scavi non autorizzati, per fermare l’acquisizione abusiva e il saccheggio di antichità.

A breve partiranno anche nuove ricerche mirate all’individuazione di network criminali tramite avanzati sistemi informatici basati sull’intelligenza artificiale.

Giorgio Metta, direttore scientifico di IIT ha raccontato:

“La missione istituzionale di IIT è quella dell’eccellenza nella ricerca e il suo trasferimento verso applicazioni concrete a beneficio di tutti. Questo accordo ci permette di mettere in pratica le nostre conoscenze nell’ambito delle nuove tecnologie del digitale per la tutela dei beni culturali, partendo dalle esigenze reali di chi si occupa di questa tematica quotidianamente".

Il comandante dei Carabinieri TPC, Generale Roberto Riccardi, ha commentato così questa collaborazione

"Dal 1969 a oggi i Carabinieri dell’Arte hanno recuperato più di tre milioni di beni culturali. È un risultato importante, ma abbiamo ancora tanto da fare. Guardiamo con grande interesse alle sinergie con l’Istituto Italiano di Tecnologia e il suo Centro dedicato al Patrimonio Culturale, con il quale abbiamo già avuto altre forme di collaborazione. L’innovazione tecnologica è la direzione in cui andare, per sviluppare azioni dirette al recupero e alla salvaguardia delle nostre meraviglie. È la migliore premessa affinché il futuro ci restituisca il passato”. 

La collaborazione tra IIT e Arma dei Carabinieri permetterà di sviluppare tecnologie realizzate su misura per il contrasto al traffico e alla  spoliazione di beni culturali, che vadano incontro alle esigenze di tutela del patrimonio storico-artistico-archeologico italiano e internazionale.

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