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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Caro energia, "bollette in vetrina" nei bar e ristoranti

Anche il capoluogo ligure aderisce all'iniziativa di Fipe Confcommercio contro le spese insostenibili

Anche a Genova ci sarà chi fra bar, ristoranti ed altre attività esporrà in vetrina la propria bolletta per mostrare cifre che, in molti casi, sono almeno duplicate rispetto ad un anno fa.

Si chiama "bollette in vetrina" ed è l'iniziativa lanciata dalla Fipe Confcommercio, il sindacato di ristoratori e pubblici esercizi per mostrare ai cittadini e agli avventori di bar e ristoranti in quale situazione le imprese sono costrette ad operare e, magari, per giustificare l'aumento dei prezzi.ù

I gestori dei pubblici esercizi associati a Fipe-Confcommercio riceveranno una cornice da appendere nei propri locali, per mettere in bella vista le ultime bollette del gas e dell’energia elettrica. Bollette aumentate rispetto a un anno fa, a causa dell’impennata dei prezzi del gas, e che costringono gli esercenti a dover scegliere tra gli aumenti dei listini e la sospensione dell’attività in attesa di un intervento risolutivo da parte del Governo.

Toti: "Misure urgenti per il caro bollette"

"Almeno due misure possono essere prese in tempi brevissimi per mitigare l’impatto delle bollette su famiglie e imprese", scrive il presidente della Regione Giovanni Toti. "La prima: utilizzare la programmazione dei fondi europei delle Regioni e dello Stato, come il Por-Fesr e i Fondi di Sviluppo e Coesione per rimborsare le imprese degli extra-costi. La Direttiva Von Der Leyen ha consentito questo uso dei fondi europei durante l’emergenza Covid per ristorare le imprese dai danni della pandemia. Tutto ciò permetterebbe di intervenire senza ulteriori scostamenti di bilancio".

"La seconda: come si fa con i mutui delle case dopo una calamità, occorre prevedere subito un rateizzo delle cifre in bolletta, spalmate in un lungo periodo di tempo, a interessi zero. Questo, pur non cancellando le somme dovute, farà in modo che le famiglie le possano pagare nel corso dei mesi a venire con una cifra fissa.

Ovviamente per riportare in equilibrio il sistema serve poi lavorare a un prezzo calmierato del gas a livello europeo, aumentare, riattivando tutti i nostri giacimenti, la produzione energetica nazionale, riattivare, ove possibile, le centrali a carbone (i tedeschi chiuderanno le loro 5 anni dopo di noi), semplificare tutte le procedure per la costruzione di impianti utili alla generazione di energia, dai pannelli solari all’eolico, dai termovalorizzatori al nucleare".

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