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Il pub genovese che ospita i giovani "re degli scacchi"

Da dieci componenti a più di quaranta in poco tempo, il circolo del Poldo's Pub di via Pisacane (che propone agli avventori circa 800 giochi di società) conta tanti giovani e ha vinto recentemente il campionato italiano a squadre

Da piccolo pub di quartiere a punto di ritrovo per scacchisti che - tra una birra e un panino - grazie al passaparola hanno fondato un circolo vero e proprio. E dire che si era partiti con una decina di iscritti per arrivare a più di quaranta e a vincere, a settembre, il campionato italiano a squadre. A far riscoprire questo gioco, tra l'altro, anche a Genova ha contribuito il successo della serie tv Netflix "La regina degli scacchi". Così Poldo's Pub, in via Pisacane, è diventato riferimento per alcuni famosi scacchisti genovesi ma non solo: nel suo "regno", il titolare Leonardo Carbonetto ha anche più di 800 giochi da tavolo per far divertire proprio tutti gli avventori.

La nuova vita del Poldo's Pub inizia nel 2019: "Nel 2010 ho aperto una caffetteria, sempre in via Pisacane - spiega Carbonetto - e ho messo da subito nel locale diversi giochi da tavolo, mia grande passione, a disposizione. Questa particolarità ha attirato molti clienti, poi ho iniziato a fare servizio pub la sera, insomma era diventato un locale un po' ibrido. Quindi nel 2019 ho deciso di fare il grande passo: ho preso un locale più grande, a pochi metri di distanza, e l'ho trasformato in un pub vero e proprio. Già all'epoca avevo parlato con alcuni amici, tra cui il famoso scacchista italiano Vincenzo Manfredi, di fondare un circolo perché gli scacchi erano tra i giochi più gettonati. La prima bozza di gruppo scacchi era nata nel 2014 al Checkmate, ma poi non se n'era fatto più nulla. Questa volta abbiamo fatto in tempo a radunare una decina di giocatori, pronti per partecipare ai nazionali di marzo 2020, e poco dopo è arrivato il covid a bloccare tutto".

Il team "Poldo's" però non si è arreso e i componenti hanno iniziato a sentirsi su WhatsApp e poi a giocare online, partecipando a svariati tornei, vincendone alcuni e cementando il gruppo nonostante la pandemia: "Gli altri giocatori erano curiosi - ride Carbonetto - e ci chiedevano chi fosse questo Poldo. È il nome del pub, solo che paradossalmente nella sede non ci potevamo più andare, dunque era un punto di ritrovo sì, ma solo virtuale. Poi quando ho potuto riaprire, abbiamo ricominciato anche a vederci per giocare seriamente: abbiamo partecipato a un torneo nazionale in cui abbiamo sfiorato la promozione ma all'ultimo non ce l'abbiamo fatta, mentre quest'anno a settembre abbiamo vinto il campionato italiano a squadre e siamo stati promossi in serie C. Adesso c'è entusiasmo e voglia di scalare le vette".

Gli scacchisti al Poldo's Pub

Una squadra di giovani: "Non è facile trovarne così tanti in ambiente scacchistico"

La particolarità del Poldo's Pub è che i componenti del team sono in gran parte giovani universitari: "Il locale - continua il titolare - è pieno di giovani che si stanno avvicinando agli scacchi, questo mi fa piacere perché non è facile trovare circoli composti da così tanti ragazzi, anche se non mancano neppure i giocatori di esperienza. Sarà l'atmosfera informale del pub, sarà che la filosofia qui è che si gioca per divertirsi, tra una birra, un panino, le pareti con i murales. Poi certo, c'è stata la spinta della serie tv Netflix 'La regina degli scacchi' che ha avvicinato molti giovani che adesso sono anche amici tra loro, hanno acquistato libri su questo gioco, insomma si sono appassionati. Si respira un entusiasmo contagioso: anche il mio dipendente adesso si è messo a giocare!".

Divertimento, certo, ma anche impegno: "L'appuntamento per gli scacchisti è il martedì sera ma non ci sono orari fissi, si arriva quando si vuole, si osserva, si prova, si gioca, ci si scambiano consigli, ci si mette spesso d'accordo su WhatsApp. Abbiamo voluto mantenere apposta un ambiente informale, goliardico, abbiamo scacchiere e pezzi accattivanti, insomma pur non essendo seriosi ai tornei andiamo molto bene dunque direi che stiamo facendo un buon lavoro".

La passione per il gioco da tavolo che si riaccende

Leonardo Carbonetto lo sa bene, con i suoi circa 800 giochi di società che vanno a ruba nel pub: la passione per questo tipo di passatempo si sta riaccendendo, e non si parla solo di scacchi. "Ci sono persone che vengono qui da anni e anni - dice - sono esperte e apprezzano giochi più impostati e complessi, i cosiddetti 'german'. Poi c'è chi predilige i party games, quelli più comici, i quiz, insomma c'è un po' di tutto perché gli appassionati di giochi da tavolo sono una nicchia che si sta espandendo molto ed è cresciuta tanto in Italia soprattutto negli ultimi 10 anni".

E il Poldo's Pub è punto di riferimento, con il gruppo di Go club che si riunisce il mercoledì, e sugli scaffali scatole di tutti i tipi: Moodboard, Mugruni, Last Friday, Dixit, Pandemic, Carcassonne, Catan e quasi ogni categoria di giochi moderni.

Ma come mai questo ritorno? "Nonostante smartphone e videogiochi la gente ha voglia di socialità, di stare insieme. Mentre fino agli anni '90 c'era poca varietà, giusto i classici Risiko e Monopoli, ultimamente c'è stata un'esplosione, si è sviluppata la figura del game designer, ci sono scuole apposta, adesso il nome dell'ideatore del gioco viene messo in evidenza sulla scatola un po' come si farebbe con l'autore di un libro. Io stesso all'inizio, nella caffetteria, volevo mettere giusto qualche passatempo, poi ho riscoperto il mondo dei giochi da tavolo e mi sono appassionato, partecipo alle fiere di settore in Italia".

Insomma, il titolare è il primo a divertirsi cercando il gioco giusto da proporre a ogni cliente: "Mi piace vedere le persone che socializzano facendo volare la fantasia intorno a un bel gioco di società".

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