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Botteghe storiche, 4 new entry e una "call" per disegnare il logo

Nell'Albo di quelle ufficialmente riconosciute arriva anche un elettrauto, che conserva in officina attrezzature anni '50. Sino a settembre chiamata per i creativi

Salgono a 42 le botteghe storiche genovesi ufficialmente riconosciute e inserite nell’albo istituito dal Comune di Genova, che da oggi conta anche su tre nuovi locali di tradizione, che diventano così 22, cui si aggiunge anche un locale di interesse culturale.

Nella lista sono stati inseriti, con la consegna ufficiale degli atti di nomina, per le botteghe Abbigliamento Athos, Antica Farmacia della Maddalena, Abbigliamento Costa e persino un’elettrauto, Battifora, che conserva all’interno dell’officina  attrezzature degli anni '50. Tra i locali di tradizione compaiono invece Butteghetta Magica, Gastronomia De Micheli e Merceria Rosellini. 

Concentrate principalmente nel centro storico, si tratta di vere e proprie eccellenze genovesi attive da almeno 50-70 anni, in certi casi da oltre 200, che conservano al loro interno elementi architettonici, arredi, attrezzature o strumentazioni storiche originali e ancora funzionanti, e custodiscono documenti e immagini che testimonia la storia delle attività e del contesto ambientale. Nell’elenco figurano pasticcerie, confetterie, cioccolaterie, trattorie, tripperie, macellerie, drogherie, ma anche laboratori artigianali specializzati nella lavorazione del vetro, in timbri e tappi di sughero, farmacie, e ancora librerie, cartolerie, negozi di calzature, di tessuti, di abbigliamento e di sartoria, alcuni dei quali diventati addirittura fornitori della casa reale inglese.

Proprio per valorizzare quelle eccellenze, il Comune ha deciso non soltanto di istituire un albo che indica quelle che hanno i requisiti definiti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per aderire, ma anche lanciato una “call” per invitare creativi e artisti a disegnare un logo che le renda immediatamente riconoscibili a genovesi e turisti. La chiamata è stata ufficialmente aperta da martedì 6 agosto sul sito istituzionale (https://smart.comune.genova.it/form/botteghestoriche), e il progetto grafico vincitore, selezionato da una commissione composta da Comune di Genova e Camera di Commercio, riceverà un contributo di 2.500 euro per la cessione dei diritti.

La domanda deve essere presentata entro le 12 del 30 settembre 2019, e dal prossimo autunno anche la Commissione per le Botteghe Storiche tornerà al lavoro per rinnovare il Protocollo d’Intesa per la loro conservazione e valorizzazione.

«Le botteghe storiche di Genova sono l’essenza della nostra città, ne rappresentano l’anima mercantile portandone avanti storia, non solo tradizioni ma anche innovazioni - ha detto l’assessore al Commercio e Turismo, Paola Bordilli - Sono locali che hanno assistito alla storia di Genova, locali che oggi come un tempo si dimostrano attrattive e in grado di parlarci della nostra città, delle sue abitudini, dei suoi saperi, della sua essenza autentica. Oggi più che mai, con l’inserimento anche di un elettrauto, vera unicità, esse ci raccontano Genova e il suo mondo commerciale ed artigiano in ogni sfumatura».

«Siamo davvero contenti di queste new entry - ha detto Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio - perché le botteghe definiscono l’identità urbana di una città e i genovesi hanno con loro un bel rapporto affettivo. Sono un patrimonio di grande prestigio che va conservato perché l’antica arte non si perda. Ci auguriamo quindi che il loro numero continui a crescere e che sempre più siano uno strumento per la promozione del tessuto commerciale e culturale della città».

Anche la Soprintendenza ha partecipato al tavolo congiunto sulle botteghe storiche e i locali della tradizione, proponente una revisione dei criteri, diventati più rigidi, per l’ingresso nell’elenco: «Sulla scorta di questa ricognizione delle realtà storiche genovesi, la Soprintendenza ha avviato il vincolo di tutela previsto dal codice dei beni culturali sulle più significative

di esse - ha confermato Vincenzo Tinè, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Liguria - Oltre ai contributo ministeriali previsti per legge su questo vero e propri “beni culturali” è auspicabile un loro fattivo sostegno anche dal Comune e dalla Camera di Commercio a salvaguardia della loro conservazione e valorizzazione».

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