Bolkestein, il titolare dei bagni Liggia chiede di annullare l'assegnazione al Comune
Il titolare dei bagni Liggia di Sturla chiede l'annullamento del provvedimento con cui la Procura ha affidato al Comune di Genova lo stabilimento balneare in vista di una futura gara. La misura - per i suoi legali - sarebbe in contrasto con l'attuale disciplina in materia
L'applicazione delle direttiva europea sulla libera concorrenza - la cosiddetta Bolkestein - ha rivoluzionato il mondo della balneazione anche in Liguria.
Dopo le sentenze con cui il Consiglio di Stato ha stabilito che le proroghe delle attuali concessioni scadranno il 31 dicembre 2023 e che dal successivo 2024 tutti gli arenili pubblici dovranno essere affidati in concessione attraverso bandi, si sono alzate proteste degli imprenditori e della politica ligure.
Il Governo, il 16 febbraio 2022, ha inserito un emendamento al disegno di legge sulla concorrenza con il quale ha recepito la decisione del Consiglio di Stato chiarendo che gli stabilimenti dal 2024 saranno affidati con bando pubblico.
In applicazione di questi principi legislativi la Procura di Genova, dopo aver disposto il sequestro dei bagni Liggia, ha deciso di affidare la struttura al Comune di Genova in vista di una futura procedura di gara.
Il titolare dello stabilimento, attraverso l'avvocato Michele Ciravegna, ha depositato un ricorso per chiedere l'annullamento del provvedimento della Procura, che ha aperto un procedimento giudiziario che potrebbe essere l'apripista per interventi simili in tutta Italia.
È stato infatti il Gip genovese Milena Catalano a dichiarare che in Italia le stime parlando di 17549 stabilimenti che non rispettano la direttiva Bolkestein e che dovranno essere oggetti di accertamento da parte delle autorità.
Nel ricorso si legge "Le argomentazioni del pm sono destituite di fondamento e appaiono più come un suggestivo tentativo di screditare e gettare un cono d'ombra sul presunto ex concessionario agli occhi del destinatario del decreto di restituzione (il Comune, ndr)".
Il legale di Claudio Galli, ex titolare della struttura, ha commentato così le motivazioni del ricorso contro il provvedimento della Procura:
"Il provvedimento di dissequestro e di affidamento fa cenno ad una richiesta fatta dal Comune in accordo con l'Agenzia del demanio. Tale circostanza lascia perplessi posto che parrebbe essere stata sottoscritta da quegli stessi soggetti che, citando l'ordinanza del tribunale, 'mostrano di avere tollerato per circa un decennio la consumazione di un illecito penale omettendo di attivarsi nei confronti dell'odierno indagato e che per il medesimo lasso di tempo hanno incamerato senza battere ciglio i canoni demaniali".
Il commento si riferisce all'ordinanza del gip Catalano che aveva dato mandato alla Procura di indagare sulle concessioni di tutti gli stabilimenti balneari italiani.
Nella giornata del 10 marzo è prevista una manifestazione a Roma contro la nuova disciplina delle concessioni balneari e la direttiva Bolkestein, alla quale parteciperanno imprenditori liguri e anche l'assessore di Regione Liguria Marco Scajola.