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Autostrade: tutor spenti e controlli intensificati

Dopo la sentenza contro Autostrade per l'utilizzo di un dispositivo, coperto da brevetto, la Corte d'Appello ha respinto il ricorso, presentato dall'azienda. Così i tutor verranno spenti, ma la polizia stradale è pronta ad aumentare i controlli

Nei prossimi giorni anche sulle autostrade liguri (A26 e A7) i tutor verranno spenti dopo la pronuncia della Corte d'Appello di Roma, relativa al rigetto dell'istanza di sospensione degli effetti del dispositivo della precedente sentenza del 10 aprile 2018 a proposito dell'utilizzo del sistema Sicve-Tutor sulla rete autostradale.

Polizia Stradale e Autostrade per l'Italia precisano che a valle dell'avvenuta disattivazione del sistema, continueranno, ciascuna per gli obblighi specificamente loro imposti dalla legge, ad avere cura della sicurezza e della incolumità dei cittadini che viaggiano in autostrada.

Secondo la Corte, Autostrade per l'Italia non ha alcun obbligo di installare sistemi di rilevazione della velocità ed è per tali motivi che la Corte d'Appello non ha ritenuto Autostrade per l'Italia legittimata a ottenere la sospensione dell'esecuzione della sentenza del 10 aprile scorso. Polizia Stradale e Autostrade stanno lavorando per l'attivazione in via sperimentale del nuovo sistema Sicve Pm, approvato con provvedimento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

La storia del brevetto "copiato"

Autostrade per l'Italia era stata condannata a rimuovere e distruggere tutti i Tutor esistenti sulla rete autostradale, dopo che il giudice aveva riconosciuto una piccola azienda di Greve in Chianti, la Craft, come titolare del brevetto del sistema di controllo della velocità. Autostrade per l'Italia aveva replicato in un primo momento specificando che il Tutor non sarebbe stato rimosso ma sostituito immediatamente con un altro sistema.

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