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Autostrade, il Mit: «In Liguria cantieri per 5 anni». Toti: «Minaccia o promessa?»

L’ispettore Placido Migliorino ha incontro Procura e Regione dettando quelli che sono, a suo parare, i tempi per la messa in sicurezza del nodo ligure

Cinque anni tra cantieri e lavori per mettere in sicurezza il nodo autostradale ligure. Secondo il super ispettore del Ministero del Trasporto, Placido Migliorino, tra interventi urgenti, appalti, gare e ulteriori interventi strutturali, la Liguria sperimenterà disagi sino al 2025.

Migliorino ha incontrato, martedì, sia i pm titolari del fascicolo sul crollo nella galleria Bertè (che ha fatto partite i controlli strutturali nelle gallerie che a oggi di fatto paralizzano l’autostrada) sia il presidente della Regione, Giovanni Toti, per fare il punto della situazione e discutere delle richieste avanzate: terminare gli interventi urgenti entro metà luglio e poi “spalmarli” sino a settembre in orario solo notturno, per garantire una normale (per quanto possibile) circolazione sulle autostrade dopo giorni di caos infernale tra chiusure, corsie uniche e incidenti.

L'ultimo proprio martedì, quando un camion che trasportava surgelati ha preso fuoco in A10, tra Albisola e Savona, costrigendo alla chiusura del tratto per quattro ore verso ponente e sei verso Genova: risultato, picchi di 13 km di coda con ripercussioni molto pesanti anche sul capoluogo ligure.

Toti aveva anche chiesto l’assicurazione che, una volta terminata l’ispezione in galleria - 172 quelle più a rischio, sistemate in una sorta di graduatoria che parte da quelle più ammalorate e che necessitano di interventi - sarebbe stata riaperta, ma su questo il super ispettore è stato netto: la galleria può riaprire solo nel momento in cui sono state escluse criticità. E di questo se ne sono già accorti moltissimi automobilisti che si sono visti una galleria o un casello chiuso anche oltre le 6, orario in cui, se l’ispezione si conclude senza problemi, si fissa la riapertura. Autostrade in questi giorni sta presentando il nuovo piano di messa in sicurezza proprio al Ministero, un cronoprogramma in cui gli interventi sono dilazionati nel tempo e spalmati almeno sino a settembre.

«Cinque anni di cantieri! Non si capisce se sia una promessa o una minaccia quella del Governo alla Liguria - è stato il commento di Toti mercoledì mattina - Le nostre autostrade hanno bisogno di cure, certo. Devono essere tutte messe in sicurezza, certissimo. Ma per farlo serve un piano serio, organizzato che faccia tornare a vivere la nostra regione, invece di ucciderla definitivamente, soffocata negli ingorghi di questi giorni. E mentre si controllano le autostrade, e magari già che ci sono, anche le strade statali che non stanno tanto bene neppure loro, bisogna far partire le opere che serviranno ai nostri figli e nipoti per non vivere questa situazione in futuro: Gronda, ferrovia a ponente, nodo ferroviario di Genova, nuova diga del porto, raddoppio della linea pontremolese».

Toti ha quindi lanciato un nuovo affondo al governo: «Abbiamo chiesto mille e una volta un piano serio, concordato con gli enti locali per le priorità, ma nulla - ha chiarito - Anzi, qualcuno a Roma storce il naso di fronte al “Modello Genova” perché, forse, dimostrare che le cose si possono fare rende ancora più inadeguati coloro che non le fanno e coloro che non sono stati capaci di farle nel passato. Al contrario, qui i partiti di Governo scrivono addirittura ai Ministeri perché non vengano dati i soldi a Genova per il trasporto pubblico locale, come ha fatto il Pd. Oppure si oppongono alla Gronda, come fanno i Cinque Stelle, forse per vendicarsi di non essere mai stati scelti dai liguri per governare».

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