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Archivio di Stato, Comune e Regione votano per salvare la "memoria" di Genova

Voto unanime per i due ordini del giorno presentati in consiglio regionale e comunale che impegnano le giunte ad aprire il dialogo con il governo per l'assunzione di nuovi dipendenti

Comune e Regione vogliono salvare la memoria della città. Con due ordini del giorno, rispettivamente votati nella sala rossa e nel palazzo di via Fieschi, le giunte si impegnano a dialogare con il governo per avviare le assunzioni necessarie per mantenere aperto l'Archivio di Stato di Genova. 

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno 483, sottoscritto da tutti i gruppi, "perché l’Archivio di Stato di Genova resti aperto nelle migliori condizioni e con lui restino aperte la memoria storica e la ricerca nella città". 

"Esprimiamo soddisfazione per il voto unanime del Consiglio Comunale sul nostro ordine del giorno", dichiara in una nota in consigliere Claudio Villa. "Abbiamo chiesto la pronta attivazione del Comune presso il Ministero della Cultura al fine di ripristinare l’apertura al pubblico dell’Archivio di Stato, chiuso per carenza di personale".

Il campanello d'allarme era suonato lo scorso 17 novembre quando a una richiesta di consultazione era arrivato il messaggio: «Gentile utente, spiace comunicare che la sala di studio dell'Archivio di Stato di Genova rimarrà chiusa al pubblico, a causa della mancanza del personale sufficiente per garantirne l'apertura».  Su 29 dipendenti teorici la struttura ne ha in serivizio solo 10, dopo la diffusione della notizia si è alzato il coro degli accademici a sostegno degli istituti archivistici italiani che, come l’Archivio di Stato di Genova, sono in una situazione «di imminente collasso» per le carenze di personale.

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