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Riapertura scuole, l’Ordine dei Medici della Liguria: «Rinvio di 10 giorni»

L’appello degli specialisti liguri: rimandare al 24 settembre la ripresa delle lezioni. Toti: «In Liguria si riapre il 14»

Rimandare la riapertura delle scuole di 10 giorni, e dunque al 24 di settembre: la proposta arriva dall’Ordine dei Medici e Odontoiatri della Liguria, in giorni in cui il presidente della Regione, Giovanni Toti, insiste sulla partenza delle lezioni al 14 settembre, così come concordato - sino a oggi - a livello nazionale.

In una nota a firma di Alessandro Bonsignore, Francesco Alberti, Salvatore Barbagallo e Luca Corti, referenti rispettivamente degli ordini di Genova, Imperia, La Spezia e Savona, i medici chiedono «un’attenta e ponderata riflessione circa l’opportunità di questa breve riapertura». Il riferimento è alle elezioni regionali, fissate al 20 e 21 settembre: la stragrande maggioranza degli istituti, non avendo trovato in Liguria spazi alternativi, chiuderà già a partire dal 18 settembre per predisporre il voto, e resterà chiusa anche i giorni successivi per scrutini e sanificazione.

Una riapertura lampo, insomma, che per l’Ordine dei Medici è prematura: «Al di là della moltiplicazione delle sanificazioni, laddove Regione Liguria non si orientasse diversamente, si dovrebbe trovare tutta una serie di soluzioni a problematiche operative che, ancora oggi, sono lontane dall’essere risolte».

Tra queste, il nodo dei trasporti pubblici, la misurazione della temperatura, la tempestività dei tamponi per casi sospetti e la gestione della quarantena per le famiglie: «In quest’ottica, 10 giorni in più possono divenire cruciali per una buona organizzazione della ripresa scolastica, nel rispetto dei paletti imposti dalle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità -concludono i medici liguri - Tra l’altro, in questi 10 giorni le lezioni scolastiche non sarebbero più di 3 o 4».

«In Liguria le scuole riapriranno il 14 settembre - ha confermato nel pomeriggio Toti - Non intendiamo posticipare ulteriormente il rientro in aula dei ragazzi, durante il lockdown sono stati la categoria maggiormente penalizzata e non possiamo chiedere questo ulteriore sforzo alle famiglie. Fermarsi di nuovo, ancora prima di partire, per di più senza motivazioni concrete, creerebbe ulteriori incertezze e disagi tra i cittadini».

«In queste settimane abbiamo lavorato duramente insieme alle altre Regioni per fare in modo che gli studenti tornassero a scuola in sicurezza ma con regole davvero applicabili anche per tutelare il loro benessere - prosegue il presidente della Regione - Ci siamo opposti alla mascherina 8 ore al giorno e abbiamo ottenuto che possano toglierla quando sono seduti al banco, a un metro di distanza dai compagni. Abbiamo lavorato in prima linea sul trasporto pubblico per avere il via libera al riempimento all’80% dei mezzi, in attesa che dal Governo arrivino i fondi per coprire la parte del servizio mancante. E mentre a Roma regnava il caos, in Liguria avevamo preparato un solido piano per il rientro a scuola degli alunni in sicurezza: abbiamo assunto 77 nuovi operatori sanitari per monitorare la sicurezza negli istituti e creato un hub intorno all’eccellenza del Gaslini per fornire supporto di carattere pediatrico e infantile».

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