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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Basket e fumetti per lanciare ai ragazzi messaggi positivi: la storia di Angelo Dellarovere e "Piterbol"

"I ragazzi dopo due anni di covid hanno bisogno di messaggi positivi": così è arrivato il fumetto "Piterbol", nato dalla penna dell'allenatore di basket Angelo Dellarovere

Pane, basket e fumetti: così è cresciuto Angelo Dellarovere, arenzanese, responsabile giovanile organizzativo Basket del Cus Genova, allenatore degli Arenzano Ducks e insegnante di educazione fisica nelle scuole professionali. Per lanciare un messaggio di positività ai ragazzi - specialmente dopo il difficile periodo del covid - ha disegnato il fumetto "Piterbol", pubblicato con anche la raccolta di racconti "Passi!".

Presentato già in alcune scuole di Genova e nell'ambito della finale della Piterbol Cup alla Festa dello Sport nel Porto Antico, "Piterbol" vuole insegnare ai ragazzi i valori dello sport con un tocco di spensieratezza. 

Piterbol

La storia è quella di un ragazzino dell'est europeo, Petre, che vive la sua adolescenza con gli amici e la grande passione per il basket. Ascolta quello che dicono gli adulti e l'allenatore, rispetta le regole, dando sfogo alla sua parte più "indisciplinata" disegnando un fumetto con protagonista il personaggio Piterbol.

È dunque un fumetto nel fumetto: "L'ispirazione - racconta Angelo - me l'ha data mio figlio. Quando era piccolo io giocavo, lui veniva a vedermi e poi disegnava le partite con lo stile caratteristico dei bambini. I suoi disegni mi hanno ispirato per il personaggio di Piterbol, riprodotto dal giovanissimo Petre. Io ho sempre amato i fumetti, ho disegnato anche vignette per un quotidiano, era da tempo che pensavo di creare qualcosa di mio. E così è nato questo progetto. L'obiettivo è divertirsi, certo, ma anche usare il basket e la creatività per provare ad affrontare temi di vita quotidiana".

Angelo, negli anni, inizia a fare qualche tavola con le prime avventure di Piterbol per una ristretta cerchia di amici. Poi il progetto prende forma, apre una pagina Facebok e Instagram, e decide con alcuni amici di stampare un libro 'double-face': da una parte il fumetto, con 50 tavole, dall'altra 31 racconti sempre incentrati sul mondo dello sport.

La Piterbol Cup con finale al Porto Antico

Da lì, l'idea della Piterbol Cup con la finale al Porto Antico durante la Festa dello Sport: "Ai giovani partecipanti abbiamo distribuito copie del libro - continua Angelo - l'idea era quella di spingere i ragazzini a essere creativi. Nel libro c'è una parte che invita i lettori a disegnare una storia di Piterbol, così nel torneo abbiamo inserito una parte in cui i bambini potevano dare sfogo alla loro creatività, conoscendo i personaggi del fumetto e anche i valori dello sport".

Quali sono i valori che vuole veicolare il fumetto? "Sicuramente la creatività, poi la ricerca dell''impresa impossibile'. Piterbol ad esempio sogna di segnare da metà campo, come tutti i ragazzini. È difficilissimo ma non bisogna mai smettere di crederci, a volte ci sono cose che possono sembrare troppo grandi per noi, e invece si possono fare. Inoltre, insegna a vedere le cose da più punti di vista".

"Mi rimbalzi" per dire ai bulli che le offese non fanno più male

Poi si affronta anche il tema delle difficoltà: Petre impara a dire "mi rimbalzi" quando qualcuno lo tratta male.

"Quando qualcuno dice una cattiveria - racconta Angelo - quando le persone vogliono ferire, l'offesa diventa effettiva solo quando viene accettata. È importante invece non accettare una cosa che può fare male, farsela 'rimbalzare addosso'. 'Mi rimbalzi' vuol dire che non mi puoi fermare, ed è uno degli slogan del fumetto".

La pandemia: "I ragazzi dopo due anni di covid hanno bisogno di messaggi positivi"

"Piterbol" nasce anche per parlare ai ragazzi dopo il duro periodo della pandemia: "La fascia degli adolescenti è quella che secondo me ha sofferto di più - conclude Angelo - forse è stata anche un po' dimenticata. Hanno passato anni importantissimi in modo molto pesante, senza poter esprimere la loro voce a pieno. Ho visto molti ragazzi in difficoltà, la tendenza a richiudersi in se stessi, un disagio che probabilmente non si è ancora concluso dovuto al senso di solitudine e di incertezza di questi anni. Certo, con il web si è sempre in collegamento ma nulla potrà mai sostituire il contatto dal vivo. In un contesto come questo mi sentivo di dover mandare dei messaggi positivi, ricordando i capisaldi dello sport e della socialità, che ci aiutano a diventare più forti anche quando si tratta di dover affrontare le avversità della vita".

La prossima presentazione di "Piterbol" si terrà ad Arenzano sabato sera, alla libreria Sabina, e poi mercoledì 6 alle 18 da Airness in via Galata a Genova, aspettando di poter tornare nelle scuole a parlare di basket e fumetti.

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