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VIDEO | Immigrazione clandestina: blitz dei carabinieri a Genova

Arrestate 8 persone ai vertici di una rete che si occupava di portare illegalmente cittadini albanesi in Svizzera e in Inghilterra attraverso l'Italia

L’indagine è partita nel luglio del 2018. Da una rapina a una sala slot in corso De Stefanis commessa il 30 luglio di quell'anno: un uomo, identificato poi in seguito in Eduart Theodhori, è entrato nel locale armato di coltello e ha minacciato e percosso la cassiera - risultata poi complice, e indagata per favoreggiamento - portando via l’incasso della serata, 12mila euro. Ad aspettarlo in macchina, come dimostrato anche dalle telecamere di sorveglianza della zona, la compagna. 

Da qui sono partiti gli uomini del capitano Michele Zitiello per ricostruire la rete: intercettazioni telefoniche, controlli incrociati sulle tratte aeree tra l’Albania, Genova e Palermo e altri approfondimenti hanno portato allo scoperto almeno una trentina di viaggi tra il 2017 e il 2018, per un guadagno totale di quasi 350mila euro. Soldi che i due capi dell’organizzazione usavano per fare la bella vita, tra auto di lusso, cene al ristorante e puntate al casinò o alle sale scommesse, e per pagare i “dipendenti”: 4mila euro al mese per la parrucchiera e per Lanzo, che aveva un ruolo prettamente logistico, e sino a 4mila euro a documento per i due falsari siciliani, mentre gli altri collaboratori venivano retribuiti per l’accompagnamento e il ruolo di “tutor”, che seguiva i clienti sino a destinazione.

Tutto era studiato nei dettagli: se il trasporto era organizzato per un uomo l’accompagnatore era una donna e viceversa per dare meno nell’occhio. E tutti i documenti, veri o falsificati che fossero, appartenevano a persone di nazionalità italiana.

L'operazione ha portato all'arresto di otto persone e ventisei indagati a diverso titolo.

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