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Sampdoria, Mancini: all'asta per beneficenza la sciarpa della Champions 1992

All'asta su Etwoo.it la sciarpa celebrativa della finale di Champions League del '92 donata da Roberto Mancini. Il tecnico del City, esattamente 20 anni dopo, può tornare in quello stadio, stavolta per vincere

Genova - Da Wembley a Wembley. Vent’anni fa, nel 1992, la Sampdoria di Roberto Mancini giocò la partita più importante della sua storia. Era il 20 maggio e i blucerchiati affrontarono il Barcellona di Johan Cruijff in una storica partita di Coppa Campioni. Lo stadio di Wembley accolse gli eroi doriani. Quello stesso stadio che, il caso ha voluto, ospiterà, a vent’anni da quel Samp-Barcellona, la prossima finale di Champions League.

Una finale, quella di Wembley ’92, storica non solo per la Samp, manche per Roberto Mancini che, quel 20 maggio, giocò la sua prima e unica finale di Coppa Campioni.

Per questo l’asta che inizia oggi su www.etwoo.it ha un grande valore. Roberto Mancini, infatti, ha scelto di mettere all’asta un nuovo storico cimelio. Da oggi, e fino alle 22.30 del 10 settembre, sul sito www.etwoo.it sarà possibile aggiudicarsi la sciarpa celebrativa della Sampdoria creata per la Finale di Coppa dei Campioni del 1992. La sciarpa è appartenuta al Mancio per oltre 20 anni ed è autografata da lui.

All’asta, quindi, non ci sarà solo un oggetto, ma il ricordo di una notte indimenticabile in cui «succedeva qualcosa di storico», come ha scritto il Mancio sulla sua pagina ufficiale su Facebook. Ed ecco, quindi, che «per non dimenticare, all’asta un altro cimelio per chi, insieme a me, è stato sul tetto d’Europa», ha proseguito il Mancio.

Anche la società doriana, sul suo sito, ha voluto sostenere l’iniziativa: «Il 20 maggio del 1992 la Sampdoria di Roberto Mancini giocò la partita più importante della sua storia, a Wembley, contro il Barcelona di Johan Cruijff. La finale di Coppa dei Campioni: blucerchiati contro blaugrana, con questi ultimi a trionfare sul filo di lana grazie ad una punizione di Ronald Koeman. Ma questo non toglie la grandezza della serata. Quella di arrivare ad un minuto dall'impresa. La sciarpa ritratta nella foto fu lanciata al Mancio da un tifoso, in segno di ringraziamento, durante il giro di campo conclusivo. A partire dalle ore 9.00 di domani, giovedì 30 agosto, il cimelio celebrativo appartenuto a Mancini per vent'anni sarà messo all'asta su Etwoo per beneficenza. L'invito a fare offerte è ovviamente rivolto a tutti i tifosi del Doria, sempre in prima fila quando si tratta di solidarietà».

Oggi Roberto Mancini guida il Manchester City, ma il ricordo di «Bobby gol» è ancora intatto nei pensieri dei tifosi doriani che quotidianamente «affollano» la bacheca della sua pagina ufficiale su Facebook.

Il Mancio è tra gli sportivi che hanno scelto di affiancare Etwoo.it, l'innovativo progetto benefico che unisce sport, passione, sogno, storia e attività sociale. Su Etwoo.it è possibile trovare cimeli originali e rari del mondo dello sport e aggiudicarseli partecipando ad un’asta. Nulla di originale, almeno all’apparenza. La novità infatti sta nella possibilità per il vincitore di decidere a quale delle Onlus iscritte al sito devolvere il 100% della somma spesa per aggiudicarsi l’oggetto in palio.

L’asta, la settima dall’avvio di Etwoo.it, è la quarta di Mancini (dopo la maglia della nazionale e
quella di Balotelli da Mancio autografata e la sua storica n°10 blucerchiata).

La storia della sciarpa all’asta

Il 20 maggio del 1992 la Sampdoria di Roberto Mancini gioca la partita più importante della sua storia, a Wembley, contro il Barcellona di Johan Cruyff. La finale di Coppa dei Campioni. Davide contro Golia, blucerchiati contro azulgrana. Che vincono grazie ad una punizione di Ronald Koeman. Ma questo non toglie la grandezza della serata. Quella di arrivare ad un minuto dall'impresa. Questa sciarpa lanciata a Mancini durante il giro di campo, in segno di ringraziamento, la ricorda.

La storia di un sogno. Il cielo è lì, a portata di mano. Sempre più vicino, blu(cerchiato) come non lo è stato mai. Una squadra italiana in finale di Coppa dei Campioni, o come dicono quelli della nuova generazione "Champions League". E non veste una maglia a strisce verticali. Paolo Mantovani ha costruito questo miracolo con pazienza certosina. Pescando talenti da crescere sotto la guida di quella vecchia volpe di Vujadin Boskov. Gianluca Pagliuca, Gianluca Vialli, Attilio Lombardo, Roberto Mancini sono diventati giocatori di statura internazionale. E si giocano l'Europa davanti ai mostri sacri del Barcellona. La stessa squadra che due anni prima ha beffato la Samp nella finale di Coppa delle Coppe (Salinas e Rekarte) ma che adesso sembra meno distante. I Catalani hanno conquistato la finale con i denti, ai supplementari a Kaiserslautern mentre i doriani hanno passeggiato sul Panathinaikos. La Genova blucerchiata raggiunge Londra per coronare un sogno. Le bandiere e le sciarpe sventolano e colorano Wembley di blucerchiato. I valori in campo si equivalgono, La Samp gioca bene, meglio dei Barca, che deve togliersi di dosso il peso di quel trofeo mai conquistato. Vialli si ritrova due volte solo davanti a Zubizarreta ma lo grazia. Qualcuno dirà che sta già pensando alla Juve, lui non se lo perdonerà mai.

Mancini ricama calcio, ma la Samp non riesce a realizzare e i catalani sono lì, sornioni, ad aspettare il momento giusto, magari i rigori. Manca un minuto alla fine dei tempi supplementari. L'arbitro inventa una punizione a trenta metri dalla porta doriana. Apparentemente innocua, se non fosse che nelle fila dei blaugrana gioca un certo Ronald Koeman. Che si sistema il pallone. E lascia partire un bolide che ancora fa male. Se ne senta il rumore, un fischio assordante, di quelli che ti svegliano di notte, da un sogno bellissimo. La Samp perde. Sono lacrime amare quelle dei giocatori che fanno un giro di campo per ringraziare di cuore i tifosi.

A braccia larghe e cuore aperto. In mutande, quasi a chiedere scusa. Ma i tifosi li rivestono. Una bandiera, una maglia, una sciarpa. Ogni tifoso lancia qualcosa, come a voler ringraziare i propri campioni. Mancini si china a raccogliere una sciarpa. La mette al collo e raggiunge gli spogliatoi in lacrime. Sulla sciarpa c'è scritto "finale di Coppa dei Campioni". Cosa darebbe Roberto per rigiocarla ancora.

Il progetto

Questo progetto, nato dalla passione di due giovani jesini, vuole rivoluzionare il mondo del sociale e delle aste di beneficenza. La novità, infatti, sta nel dare al vincitore dell’asta la possibilità di scegliere a quale delle associazioni e delle onlus iscritte al sito devolvere la somma spesa per l’acquisto dell’oggetto. Ma non solo.
L’obiettivo dei fondatori di Etwoo è anche quello di mettere all’asta oggetti unici appartenuti ai principali personaggi dello sport e dello spettacolo che li hanno messi a disposizione insieme alla loro storia. Gli utenti del sito e i vincitori delle aste diventano così protagonisti di quella storia, spesso fatta di medaglie d’oro, di scudetti e di finali mondiali.

Un progetto assolutamente innovativo, come spiega Mario Salsano co-fondatore di Etwoo: “ho concepito l'idea e il nome del sito durante un mio viaggio tra l'Australia e la Nuova Zelanda. Tornato in Italia ho capito che dovevo a tutti i costi realizzarla. Potremmo fare follie per le nostre passioni personali. E da questa idea è nato Etwoo che potrà cambiare il modo di fare beneficenza. Una piccola rivoluzione che parte delle passioni del singolo individuo per trasformarle in aiuto concreta. Una sorta di consumismo socialmente responsabile".

Etwoo, quindi, non è un portale votato al consumismo. Anzi. Vuole semmai promuovere un tipo di consumismo in grado di cambiare il mondo, partendo dalle emozioni come motore della vita: “Ciascuno di noi ha delle passioni, dei miti da seguire – dice Orazi – con Etwoo è possibile entrare nella storia di un oggetto altrimenti introvabile, diventarne finalmente parte, farlo proprio e, contemporaneamente, fare proprio un progetto benefico”.

Per questo, anche nella sua fase “embrionale”, Etwoo.it è stato considerato un progetto unico e innovativo da meritarsi diversi riconoscimenti di grande rilievo nel panorama internazionale: finalista come unico progetto italiano e tra i migliori 10 progetti di Europa, Nord Africa e Medioriente per le responsabilità sociale al round europeo del Global Social Venture Competition 2011 di Londra; vincitore del concorso “Good Ideas” organizzato dal Marchio Unilever Ben & Jerry’s; progetto selezionato da Wired per l’’Italian Valley.

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