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Costume e società

Perché San Giovanni Battista è il patrono di Genova?

Storia e curiosità del santo che, con le sue ceneri, protegge la città dalle tempeste

Se immaginiamo un Santo legato alla città di Genova, non possiamo non pensare al patrono, San Giovanni Battista, che si festeggia il 24 giugno. Anche se, a dirla tutta, il vero simbolo della città è San Giorgio, con il suo stemma della croce rossa in campo bianco.

Ma allora perché il patrono della Superba è invece San Giovanni?

Risale al '300 la tradizione genovese che affida a San Giovanni Battista un ruolo specialissimo per la protezione delle navi dalle tempeste di mare; già nel 1327 la processione - decretata in coincidenza con la proclamazione del Santo a patrono della città - prevedeva la benedizione del mare compiuta dall’Arcivescovo di Genova.

Si racconta che nel 1098 le reliquie del Battista, reperite dai genovesi in Asia Minore durante il rientro dalla Prima Crociata e inizialmente collocate su vascelli diversi, avessero sortito l’effetto miracoloso di placare il fortunale soltanto quando vennero riunite su un unica nave. Così, quando i genovesi tornarono a casa, la città intera si recò al porto ad omaggiare il Battista e le sue ceneri così prodigiose, festeggiando il ritorno dei crociati dalla Terra Santa.

Anche nel 1391- secondo la leggenda - una terribile tempesta minacciò di far colare a picco persino tutti i vascelli ormeggiati in porto. Ma, quando l'arca con le sacre ceneri venne portata in processione fino alla riva, il mare si placò miracolosamente.

La tradizione del falò

Tornando indietro nel tempo, già da prima dell’XI secolo si ha notizia di come sulle piazze principali di Genova e nei paesi di tutta la Liguria si accendessero enormi falò attorno ai quali facevano festa i popolani; erano, queste, tradizioni sopravvissute al paganesimo, che il 24 giugno celebrava la festa di Fors Fortuna e con i fuochi della notte del 23 voleva allontanare gli spiriti maligni e le streghe che uscivano dai loro antri per danneggiare i raccolti e uccidere bestiame e uomini. La Chiesa continuò a condannare più volte tali rituali, ma vista l’impossibilità di cancellarli, decise la via accomodante di trasformare i falò in fuochi sacri e rievocativi dell’elogio di Cristo per il Battista.

Ancora oggi l’antica tradizione prosegue e la notte della vigilia della festa di San Giovanni la città si anima con giochi di strada e falò nelle piazze. Il 24 giugno, alla presenza delle massime autorità civili e religiose, di numerose confraternite che sfilano con preziose vesti portando i pesanti crocifissi in mezzo alla folla, esce dalla cattedrale la solenne e spettacolare processione che si dirige al Porto antico; qui il cardinale benedice il mare con le reliquie del Battista al suono delle sirene delle navi.  

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