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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Curiosità: la bellissima citazione su Genova ne "Il gabbiano" di Cechov

Cechov nel 1894 si recò in Italia: qui passò a Trieste, Venezia, Milano, e infine a Genova

Tutti, o quasi, conoscono "Il gabbiano" di Anton Cechov, celebre scrittore e drammaturgo russo vissuto nella seconda metà dell'800.

Ma forse non tutti sanno che Cechov nel 1894 si recò in Italia: qui passò a Trieste, Venezia, Milano, e infine a Genova, dove tra le tante bellezze della città visitò il cimitero di Staglieno, che gli rimase particolarmente impresso.

Un anno dopo usciva "Il gabbiano", dramma in 4 atti originariamente ispirato alla triste storia d'amore tra una sua ex, Lika Mizinova, e il suo amante dell'epoca, lo scrittore Ignatij Potapenko. 

E proprio ne "Il gabbiano" si trova una piccola perla, una dichiarazione d'amore di Cechov nei confronti dell'indimenticata Genova:

Medvèdenko: Mi consenta di chiederle, dottore, quale città straniera le è piaciuta di più?

Dorn: Genova.

Trepliòv: Perché Genova?

Dorn: C'è una meravigliosa folla nelle sue strade. Quando esci, la sera, dall'albergo, sono tutte gremite di gente. Ti muovi in mezzo alla folla senza una mèta, su e giù, a zig zag, vivi della sua vita, ti fondi con essa psichicamente e cominci a credere che in realtà sia possibile un'unica anima universale

E dire che proprio "Il gabbiano", che è una delle opere più famose di Cechov, alla prima rappresentazione nel 1896 fu un insuccesso clamoroso, tanto che Cechov stesso abbandonò la platea e rimase dietro le quinte durante gli ultimi due atti. Solo due anni dopo l'opera venne messa in scena in una nuova versione al Teatro d'Arte di Mosca: questa volta fu un trionfo. Chissà se anche per la scelta dell'animale-simbolo del dramma, che rappresenta la libertà dell'artista, Cechov si è lasciato ispirare dai gabbiani di Genova.

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