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Tunnel subportuale, i dubbi e le domande dell'assessore Cavazzon

Dopo la commissione a Tursi l'esponente del Movimento 5 Stelle, assessore del Municipio Centro Ovest, chiede alcuni chiarimenti sull'opera

Lunedì 24 luglio 2023 si è svolta a palazzo Tursi la prima commissione sul tunnel subportuale. Si è parlato di manutenzione del verde, futuro della sopraelevata, costi dell'eventuale abbattimento (che dovrebbe avvenire solo quando il tunnel sarà completato da levante a ponente), tempistiche dell'opera e impatto paesaggistico ed economico. Francesco Sapio, direttore del Primo tronco di Autostrade, ha spiegato che il cronoprogramma è rispettato: "65 mesi a partire da novembre per l'apertura del tunnel da ponente a levante e 15 mesi per il varco di Madre di Dio e le opere accessorie".

Luciano Cavazzon, assessore pentastellato del Municipio Centro Ovest a viabilità, lavori pubblici e sicurezza, ha partecipato alla commissione e ha rilevato alcuni punti critici: "L'infrastruttura che verrà finanziata e costruita da Aspi in qualità di risarcimento alla città di Genova per il crollo del Ponte Morandi è stata al centro del lavoro della commissione. La presentazione del progetto e la risposta ad alcune delle domande, quelle meno scomode - chiosa - è stata fatta e data nella solita maniera enfatica alla quale ci ha ormai abituati questa amministrazione. Una risposta netta è stata data dal vice sindaco Piciocchi sull’eventuale abbattimento del tratto di sopraelevata che va dalla Foce all’incrocio con Via Madre di Dio: fino a quando il tunnel non sarà terminato e quindi operativo non vi sarà alcun abbattimento. Sì - sottolinea l'esponente del Movimento 5 Stelle - ma dopo, visto che in seguito l’abbattimento di quella parte di sopraelevata è praticamente insito nel progetto stesso, da dove arriveranno quindi i fondi per farlo? Aspi non lo finanzierà neanche con gli aumenti dei pedaggi a livello nazionale".

Una seconda domanda viene posta dall'assessore Cavazzon: "Al momento senza risposta - afferma - è quella che riguarda l’ingresso del tunnel a Levante. L’impatto avverrà su Viale Brigate Partigiane, dove la corsia centrale è da anni cantierizzata per la costruzione dello scolmatore del Bisagno, è stata appena fatta oggetto di restyling con i bellissimi giardini che ci hanno piacevolmente riportati indietro di 30 anni. Nel progetto al loro posto due file di palme. Al danno erariale aggiungo un secondo dubbio. Sopra lo scolmatore si possono piantare degli alberi? Un'altra puntualizzazione riguarda lungomare Canepa, dopo il già noto dirottamento dei fondi verso il waterfront, viene posticipato il posizionamento della copertura a nido d’ape contro l’effetto dell’inquinamento acustico di almeno ulteriori
sette anni a ultimazione tunnel".

Cavazzon poi conclude: "Vorrei sottolineare con molta amarezza che soltanto il commissario Crucioli ha sottolineato, anche se a mio avviso in maniera lieve, che nessuna infrastruttura anche se importante, potrà mai risarcire la perdita di 43 vite umane nella tragedia di Ponte Morandi. Una puntualizzazione che avrei voluto fare all’assessore Piciocchi, ma la commissione si è chiusa in tempi molto stretti per un non specificato impegno politico".

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