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Tricolore per i caduti di Salò: Consiglio comunale ad alta tensione

Anpi e Cgil presenti in Sala Rossa per ascoltare le spiegazioni del sindaco Bucci dopo la decisione del consigliere Gambino di presentarsi a Staglieno in ufficiale rappresentanza di Tursi

Consiglio comunale ad alta tensione, quello andato in scena martedì 8 maggio a Palazzo Tursi. Al centro dei lavori, infatti, c'è stato “il caso Gambino”, e cioè la discussione legata alla partecipazione del consigliere delegato alla Protezione Civile alla commemorazione dei caduti fascisti di Salò, a Staglieno, sfoggiando la fascia tricolore ufficiale del Comune.

La discussione è iniziata intorno alle 15, dopo un appello in cui i consiglieri presenti sono risultati 40: oggetto delle interrogazioni, oltre alla preenza di Gambino alla commemorazine, anche le contestazioni rivolte al sindaco Bucci durante le celebrazioni per il 25 Aprile in piazza Matteotti. Applausi si sono sollevati dagli spalti alle parole di Luca Pirondini, capogruppo Movimento 5 Stelle in Comune, che ha sottolineato che «non possiamo togliere i fischi alle persone, e se si partecipa a una manifestazione pubblica si deve mettere in conto la possibilità di ricevere fischi e anche insulti».

Tricolore per i caduti di Salò, corteo e presidio a Tursi | Foto

Tutti i gruppi consiliari hanno espresso la loro opinione rispetto a quanto accaduto, sino alla replica del sindaco: «Non faccio commenti, perché sono la persona in causa. Ma quando si va in piazza bisogna accettare applausi e fischi. Quando ci sono gli applausi ci si ferma, e quando ci sono i fischi ci si ferma, poi si ricomincia. Gli insulti non fanno parte della nostra società, e chi li accetta sbaglia - ha detto il sindaco rivolto a Pirondini - Sapere applaudire e fischiare è un segno di civiltà, ai cittadini va dato un messaggio chiaro».

Poco prima delle 15.30 si è quindi arrivati alla discussione dell'articolo 55 relativo alla partecipazione di Gambino alla commemorazione per i caduti di Salò: «Quello che è accaduto è un fatto molto grave, cui sono seguite dichiarazioni gravissime - ha esordito il consigliere Gianni Crivello - Morire per la libertà e morire per reprimere nel sangue la libertà sono due cose molto diverse. I cittadini hanno il diritto di sapere il punto di vista del sindaco, che è custode della fascia tricolore, e deve sgomberare il campo da ogni ambiguità». A fargli eco diversi altri rappresentanti dell’opposizione, che hanno ribadito la necessità di avere una risposta netta da parte del sindaco. A favore di Gambino sono invece intervenuti i consiglieri Fontana, Costa e Mascia, che hanno invocando la «pietas davanti ai resti umani manifestata dal Comune», dichiarazioni che hanno suscitato le proteste e i fischi dagli spalti, occupati da numerosi esponenti di Anpi, Cgil e Fiom.

Le replica di Bucci

«Vediamo se siamo in grado di fare un dibattito civile e dare una dimostrazione alla città. Non crediamo nei valori della Costituzione, nella libertà ottenuta alla fine della guerra e nell’eroismo di chi vi ha partecipato Siamo orgogliosi di vivere ed essere cittadini di una città come Genova, decorata con la Medaglia d’Oro al valore militare», ha esordito Bucci, suscitando immediate proteste dagli spalti per la scelta di parole: «Dobbiamo essere onesti e dire le cose come stano, non vogliamo abdicare o rinnegare i valori della Resistenza, che sottoscrivo personalmente, io stesso ho partecipato a numerosi eventi che lo dimostrano, non ultimo il 25 Aprile, quando ho partecipato a tutti gli eventi. Per quanto riguarda la Resistenza e il 25 Aprile siamo tutti sostenitori».

Poi il discorso si è spostato sulla fascia: «La fascia ha causato proteste, me ne rendo conto, penso che tutti i simboli siano importanti, soprattutto la fascia. Mi spiace personalmente per chi si è offeso e gli chiedo scusa, come lo chiederei a qualunque cittadino che si sentisse offeso dal comportamento dell’amministratore, perché siamo servitori dei cittadini e voglio continuare a esserlo. Proporremo un regolamento preciso per la fascia tricolore, e ci atterremo scrupolosamente. Simboli importanti, e daremo ancora più solennità a fascia, gonfalone, patrocinio. Io sarò però sempre a fianco di chi rispetta i caduti. Forse il tricolore era fuori luogo, lo decideremo tutti insieme». 

Bucci ha quindi ringraziato pubblicamente Massimo Bisca, presidente di Anpi, per l'intervento del 25 Aprile: «Ritengo questa battaglia ideologica, esistono diverse posizioni, e quesra è la mia: io sono qui perché devo unire e non dividere, è la mia prima priorità, e sono disposto a sacrificare ideologia e sentimenti per unire sforzi e componenti di tutta la città e trasformare Genova nella prima città del Mediterraneo». Un intervento che si è concluso con i ringraziamenti del primo cittadino a tutti i presenti, anche ai contestatori, e che ha suscitato un lungo applauso. Prima di abbandonare la Sala Rossa, però, dagli spalti si è innalzato un coro sulle note di "Bella ciao", e alla fine anche la minoranza al completo ha deciso di abbandonare l'aula in segno di protesta per una risposta ritenuta non sufficiente, di fatto bloccando i lavori del Consiglio.

Tursi blindata, corteo anche in Prefettura

Nell'eventualità di eventuali disordini, a Tursi sono scatatte le misure di sicurezza: a partire dalle 13 si è tenuto un presidio in via Garibaldi  con bandiere e striscioni, poi alle 14 i manifestanti riuniti in corteo si sono diretti verso via Roma per un altro presidio davanti alla Prefettura al grido di “Ora e per sempre Resistenza”. Presente anche il segretario Fiom, Bruno Manganaro: proprio dalla Fiom è arrivata l'idea di "dividere" il presidio e dirigersi verso la Prefettura, dopo il rifiuto di far entrare altre persone a Tursi. L’ingresso principale di Palazzo Tursi è rimasto infatti chiuso e presidiato da Municipale e polizia con blindati, e davanti è rimasto un piccolo gruppo di manifestanti.

L’episodio contestato risale allo scorso 29 aprile, quando Gambino è stato immortalato a Staglieno in jeans, giacca e fascia tricolore mentre percorre uno dei sentieri preceduto da alcuni militanti di Lealtà Azione e poi, microfono alla mano, mentre pronuncia un discorso. Le polemiche erano esplose subito, prima tra le fila dell’opposizione in Comune e di Anpi, che ha anche lanciato una petizione online chiedendo le scuse del sindaco, poi anche all’interno dello stesso partito di Gambino, Fratelli d’Italia. E nei corridoi di Tursi si sarebbero sentiti sussurri di malumore anche tra i membri della giunta, alcune diventati vere e proprie prese di posizione (a distanza).

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