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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Trasporto pubblico, altro consiglio Regionale a porte chiuse. Lavoratori e minoranza insorgono

Per la terza volta in una settimana la giunta Toti ha scelto di chiudere l'aula durante i lavori, scatenando le proteste dei lavoratori e dei consiglieri di minoranza, che hanno abbandonato l'aula

Prima della pausa estiva, ultima seduta del consiglio Regionale decisamente movimentata, questa mattina, dopo che un gruppo di lavoratori del trasporto pubblico locale ha fatto irruzione in aula per protestare contro la decisione, da parte del governatore Toti, di chiuderne le porte durante i lavori relativi alla modifica della legge regionale sul trasporto.

«Siete antidemocratici», hanno urlato i lavoratori che hanno forzato il blocco agli ingressi del palazzo di via Fieschi e preso posto sugli spalti reggendo i loro striscioni, supportati dai consiglieri dell’opposizione - Pd e Movimento 5 Stelle - che hanno a loro volta protestato contro la scelta della giunta di tenere il consiglio a porte chiuse per la terza volta in una settimana: martedì mattina per la legge sul Tpl, ieri per quella sul commercio e oggi nuovamente per votare la modifica alla legge regionale sul trasporto pubblico locale.

La scelta di Toti ha spinto i consiglieri della minoranza a lasciare l’aula nel bel mezzo dei lavori, con conseguente sospensione della seduta: Marco De Ferrari e Fabio Tosi dell'M5S in una nota hanno spiegato che «siamo di fronte a una vera e propria sospensione dei diritti democratici da parte di Toti e la sua giunta, allergici ad ogni forma di dissenso (anche pacifico), timorosi o incapaci di sostenere le proprie idee di fronte a chi la pensa diversamente».

Oggetto del contendere, per quanto riguarda il Tpl, la modifica alla legge, contro cui lavoratori e sindacati protestano, che prevederebbe l’istituzione di quattro bacini territoriali in cui “spezzettare” il servizio (e dunque il valore), consentendo dunque ad aziende piccole, potenzialmente non in grado di garantirne la continuità e l’efficenza, la partecipazione al bando di gara: «La realtà - ha sottolineato l’M5S - è che, come si era già capito in Commissione, Toti non voleva ascoltare i lavoratori né studiare la possibilità di mantenere il bacino unico. Evidentemente l'unico vero interesse della giunta è quella di difendere le solite lobby di cui sono i principali referenti».

Proteste sono arrivate anche da parte di Gianni Pastorino, che ha definito «sciagurata» la scelta di approvare la modifica alla legge, e dal Pd, che in una nota ha sottolineato come Toti stia «militarizzando l’aula. Il consiglio Regionale dovrebbe essere un momento di democrazia, non una reggia inespugnabile. Anche oggi i lavoratori del Tpl sono stati confinati dentro una stanzetta con un televisore per espressa decisione del governatore, senza che ne fossero informati l’Ufficio di Presidenza e i capigruppo del Consiglio. Una decisione antidemocratica, l’ennesimo attacco alla libertà di partecipazione dei cittadini ai lavori delle istituzioni».

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