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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Rixi a Genova: "Ponte sullo stretto sfidante, ma Paesi evoluti fanno cose difficili"

Così il viceministro ai Trasporti, Edoardo Rixi, stamattina a Genova, a margine di un convegno in Autorità portuale sul trasporto ferroviario

Il viceministro ai trasporti Edoardo Rixi, stamattina a Genova, a margine di un convegno in Autorià portuale sul trasporto ferroviario, ha commentato la fattibilità del ponte sullo stretto di Messina, una delle grandi opere di cui in Italia si parla forse da più tempo. 

"Realizzarlo - ha detto - è difficile e sfidante, ma i Paesi evoluti fanno le cose difficili. Vuol dire cambiare paradigma, far capire all'Europa che il Mediterraneo è un centro pulsante. Il ponte sullo stretto ha anche un alto valore simbolico: l'Italia non ha rispettato l'impegno preso con l'Europa di completare il corridoio dalla Scandinavia alla Sicilia, rinunciando a una sfida tecnologica innovativa nel 2012, l'Italia ha rinunciato a farlo perché diceva di non avere la capacità. Oggi noi diciamo che il Paese è in grado di realizzarlo, recuperando il gap con altri Paesi che sono partiti molto dopo di noi ma che hanno realizzato opere avveniristiche. Dobbiamo mostrare una capacità a livello mondiale di saper affrontare grandi sfide, anche in ottica dell'infrastrutturazione del continente africano, a cui si guarda con grande interesse per i prossimi trent'anni".

Sulle critiche per l'altezza del ponte che consentirà il passaggio di navi alte non più di 65 metri, Rixi ribatte: "Il Paese deve decidere se farlo o meno. Il ponte è più alto rispetto agli altri ponti che chiudono stretti nel Mediterraneo. Il problema sollevato da alcuni armatori non lo vedo particolarmente appropriato per quell'opera: poi, è chiaro che se riuscissimo ad aumentare il franco sarebbe assolutamente importante. Ma quello è uno stretto che non chiude il Tirreno, anzi è l'accesso meno trafficato

Lo stretto di Messina, ribadisce il viceminsitro Rixi, "non è un collo di bottiglia del Mediterraneo: non è che se non passi di lì, non arrivi al Nord. La navi giramondo non avranno problemi a passare sotto il ponte sullo stretto. Il ponte più alto sul Canale di Suez è di 60 metri, quello sui Dardanelli è anche più basso. La navi che partono dall'India o dalla Cina, se passano sotto quel ponte, passeranno anche sotto un ponte che sarà quasi dieci metri più alto". In ogni caso, aggiunge Rixi, "lo stretto di Messina ha anche dei problemi di carattere ambientale: non si può pensare che in quello stretto passi l'intero traffico del Tirreno. Dovrà passarne una parte, come già succede oggi. Lo stretto di Messina ha delle tutele di carattere ambientale e paesaggistico che comunque presuppongono un traffico di un certo tipo, tanto è vero che oggi solo una parte della navi passa da lì, mentre altre circumnavigano la Sicilia. Inoltre, a livello mondiale, dal Giappone agli Stati Uniti, tutti i Paesi stanno mettendo delle limitazioni sul gigantismo navale perché è un tema anche di infrastrutturazione dei porti". Diverso è il discorso per quanto riguarda le navi da crociera, conclude il viceministro: "Sono più alte, ma in questo caso si può intervenire con le compagnie sui percorsi programmati

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