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Regionali, il listino "spezzino" di Toti che dà fastidio alla Paita

Su 6 nomi presentati dal candidato forzista, 3 provengono dalla provincia di appartenenza della candidata del Pd: "Con quelli alla Spezia faccio il pieno", è stata la secca replica

All'indomani dalla presentazione del listino di Raffaella Paita, candidata del Pd alle elezioni regionali del prossimo 31 maggio, anche Giovanni Toti, avversario sostenuto da Forza Italia e Lega Nord, ha annunciato i nomi di coloro che lo affiancheranno in Consiglio in caso di vittoria:

- Giovanni Berrino, capogruppo in Consiglio Comunale di Sanremo di Fratelli d’Italia
- Ilaria Cavo, giornalista Mediaset
- Andrea Costa, sindaco di Beverino
- Giacomo Giampedrone, sindaco di Ameglia
- Stefania Pucciarelli, consigliera comunale del comune di Santo Stefano Magra
- Sonia Viale, segretario regionale della Lega

Una squadra d’attacco, dove la metà dei nomi proviene dallo Spezzino, provincia di appartenenza dell’avversaria Raffaella Paita, cui non è sfuggita la scelta territoriale dI Toti, una mossa probablmente strategica, finalizzata a "rubare" voti in casa dell'avversaria più temibile. E infatti la reazione non si è fatta attendere, ed è arrivata nel corso della cerimonia di commemorazione del 25 aprile nel capoluogo ligure: «Quello di Toti è un listino di sconosciuti, mi sembra quello di Mediaset. Ho visto che c'è una grandissima attenzione alla Spezia, ma li informo che con quelli lì, a Spezia faccio il pieno», ha detto sicura la candidata del Pd, suscitando l’immediata replica del rivale, oggi proprio in provincia della Spezia, ad Ameglia, per la commemorazione dei caduti: “Da che pulpito le critiche di Raffaella Paita al nostro listino. Noi abbiamo scelto sindaci che amministrano bene le loro città, professionisti che si sono fatti strada con le proprie gambe e senza tessere o raccomandazioni. Abbiamo scelto per merito».

«Capisco che sia incomprensibile per un partito, il Pd, e per un candidato, la Paita, che della meritocrazia hanno fatto strame per dieci anni. E queste regionali non fanno eccezione visto che hanno scelto come rappresentante l'assessore alla Protezione civile responsabile di innumerevoli disastri, basti ricordare la sciagurata gestione dell'alluvione. Meritocrazia al contrario - ha concluso Toti - se il Bisagno e straripato una volta ancora forse avrebbero proposto la Paita come presidente della Repubblica».

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