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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Tensione in porto, ipotesi Signorini a Iren, la lettera: "Vuoto decisionale e crescita bloccata"

La protesta del consigliere regionale Pd Luca Garibaldi: "Abbiamo chiesto che vengano auditi con urgenza tutti i livelli amministrativi competenti, il comitato di gestione e il presidente Signorini"

C'è tensione nel porto di Genova, con una lettera scritta nei giorni scorsi da diversi rappresentanti degli enti locali (Genova, Savona e Regione Liguria) nel Comitato di gestione dell’Autorità di Sistema Portuale. La polemica riguarda l'azione del presidente Paolo Emilio Signorini ed è diventata presto politica, con le reazioni della minoranza in consiglio regionale e comunale: "È accaduto qualcosa di mai visto - dice Luca Garibaldi, capogruppo Pd in Regione - con la lettera che denuncia un vuoto di potere decisionale di cui soffre l'Ente che, di fatto, blocca ogni tipo di crescita. Nella replica, il presidente Signorini dichiara di condividere le preoccupazioni: dichiarazione che preoccupa ulteriormente, visto che del tema lui non dovrebbe solo preoccuparsene ma principalmente occuparsene".

I dem hanno richiesto che vengano auditi con urgenza tutti i livelli amministrativi competenti, il comitato di gestione e infine lo stesso Signorini.

Il fermento a palazzo San Giorgio è anche dovuto all'indiscrezione - a oggi mai smentita - che vorrebbe Signorini come nuovo amministratore delegato di Iren, la cui nomina spetta a Genova. "Avevo sollevato la necessità di un chiarimento, ma la smentita non è arrivata e qualche giorno fa il nome di Signorini è comparso tra la short list. Il tutto nel silenzio più totale, non solo da parte del diretto interessato, ma anche da parte del sindaco di Genova" commenta Garibaldi, che punta il dito sugli investimenti miliardari, pubblici e privati, sul piatto.

Dalla diga al piano regolatore portuale, si tratta infatti di un momento molto delicato non solo per lo sviluppo del porto ma anche per il territorio e i cittadini, soprattutto del ponente: "Il sindaco di Genova - conclude Garibaldi - potrebbe proporre per un ruolo una figura che in teoria dovrebbe realizzare entro il 2026 miliardi di opere e che invece pare voglia fare altro". Insomma la paura è che si scateni una "tempesta perfetta" in grado di congelare il principale porto d'Italia in uno scontro tra poteri, finendo con indebolire tutta la città.

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