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Treni in Liguria, la polemica: "La Regione si impegna per i turisti e dimentica i pendolari"

Selena Candia (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha presentato un’interrogazione in consiglio regionale sul servizio ferroviario pubblico relativo ai collegamenti tra Piemonte, Lombardia e Liguria

Selena Candia (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha presentato un’interrogazione in consiglio regionale in cui ha chiesto le intenzioni della giunta in merito alle richieste del territorio relative al servizio ferroviario pubblico relativo ai collegamenti tra Piemonte, Lombardia e Liguria. Il consigliere ha ricordato le problematiche sollevate dall’Associazione Pendolari Novesi, Coordinamento Mobilità integrata e Sostenibile, Associazione Milano-Mortara-Alessandria.

L’assessore ai trasporti Augusto Sartori ha risposto che la collaborazione tra le tre Regioni è continua e ha spiegato che la principale difficoltà è rappresentata dai cantieri del Nodo di Genova e del Terzo Valico, che comportano una programmazione vincolata e che solo nel 2026 si potrà incrementare la velocità commerciale e la frequenza. L’assessore ha ribadito l’intenzione, comunque, della Giunta di potenziare ulteriormente l’offerta regionale, in continuità con quanto deliberato per l’anno in corso sulla la tratta Genova Milano.

Risposte che non hanno soddisfatto la consigliera regionale della Lista Sansa Selena Candia, che in una nota ha attaccato la giunta: "La Regione continua a non ascoltare le esigenze dei pendolari che si spostano per lavoro con il treno tra Liguria, Piemonte e Lombardia. Alla richiesta di nuovi treni per facilitare gli spostamenti dei lavoratori in tutto il Nord Ovest, la giunta Toti ha risposto prevedendo nuovi convogli solo per i turisti balneari in arrivo durante la stagione estiva".

"Ho portato all'attenzione della giunta le richieste di nuovi treni e di mitigazioni dei disagi causati dai lavori sulla rete ferroviaria del Nord Ovest avanzate dall'Associazione Pendolari Novesi, dal Coordinamento Mobilità integrata e Sostenibile e dall'Associazione Milano-Mortara-Alessandria - spiega Candia -. È evidente che cantieri della portata di quelli aperti per il Terzo Valico e per il quadruplicamento della Tortona-Voghera portino dei disagi, ma è altrettanto evidente che dalla Regione Liguria sia mancata la volontà di prevedere delle misure per venire incontro alle esigenze dei pendolari che si spostano tra le tre regioni in questione. Regioni che dovrebbero essere considerate parte di una macro area Nord Ovest in sede di programmazione dei treni. Dispiace constatare - aggiunge la consigliera regionale - come la Liguria sia vista da chi la amministra solo come una regione in grado di accogliere turisti, dimenticandosi dei bisogni di chi qui vive e/o lavora. Bisogni che potrebbero essere ascoltati, ad esempio, prevedendo qualche treno in più nelle ore serali e nel fine settimana, dove ormai ci si sposta anche per lavoro e non solo per svago".

Sul tema dei pendolari tra Liguria, Piemonte e Lombardia è intervenuto anche il consigliere regionale di Azione Sergio Rossetti, che rispetto a quanto dichiarato dalla collega Selena Candia aggiunge: "Moltissimi pendolari lavorano e studiano in centro città e invece i treni arrivano solo fino a Principe. Non mettiamo in discussione la necessità dei lavori sul nodo ferroviario genovese e Terzo Valico ma non capiamo perché alcune proposte concrete del comitato dei pendolari non vengano prese in considerazione - dichiara -. Una riduzione dell'abbonamento, un bonus per consentire di non spendere soldi per un servizio che non c'è, la data di fine dei lavori che viene continuamente procrastinata. C'è poca chiarezza e non c'è ascolto: i pendolari chiedono di poter salire su un Intercity o una 'Freccia' perché oggi sono costretti a scendere a Principe e a correre a Brignole. La Giunta deve assumere un altro atteggiamento nei confronti di Trenitalia - conclude -, quello di essere una Regione che definisce tariffe e servizi, propositiva, e che imponga alcune disposizioni che riconoscerebbero i disagi ai pendolari, ma tutte le volte cala il silenzio".

"A corollario di questa vicenda non dobbiamo dimenticare - conclude Candia - che in Liguria i prezzi per i biglietti dei treni sono del 70% più cari, in media, rispetto al resto d'Italia. A fronte di un servizio che, però, è rimasto immutato, se non peggiorato, da oltre trent'anni".

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