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Imu, in consiglio regge la maggioranza: Doria salvo per un pelo

Approvate con 17 voti favorevoli, 15 contrari e 6 astenuti le "contro delibere" sulla riduzione della tassa sulla casa per gli immobili di classe A1 e a canone concordato. E il sindaco tira un sospiro di sollievo

Salvo per un pelo. O meglio, per due voti: il consiglio Comunale, convocato straordinariamente oggi pomeriggio per discutere delle due delibere sull’Imu proposte dall’opposizione lo scorso martedì e passate nonostante il parere contrario della giunta, ha oggi approvato due nuove delibere che annullano parzialmente quanto stabilito dalle altre due. E che di fatto salvano il sindaco, che sull’approvazione aveva scommesso la poltrona: Se oggi dovessimo perdere la partita in consiglio Comunale ne trarrei le conseguenze e non sarei più sindaco di Genova». 

I voti a favore sono stati 17, i contrari 15, mentre ad astenersi sono stati in 6, su un totale di 40 consiglieri presenti. In particolare, le delibere passate lo scorso martedì prevedevano la riduzione del 50% dell’Imu per gli immobili di classe A1, le cosiddette case di lusso, e per quelle a canone concordato: dallo 0,58% allo 0,29% nel primo caso, dallo 0,85 allo 0,58 nel secondo. Un provvedimento che avrebbe comportato per le casse di Tursi un ammanco di 8 milioni di euro, che Doria aveva chiarito avrebbe avuto ricadute inaccettabili sui cittadini, perché costringerebbe a ridurre drasticamente servizi essenziali per la città.

Da qui la decisione di riconvocare in fretta e furia il consiglio, e chiedere l’approvazione di una sorta di “contro delibera” che correggesse il tiro, e che dopo due ore in cui dall’opposizione sono arrivate richieste di dimissioni sia per il sindaco Doria, sia per l’assessore al Bilancio, Franco Miceli, è alla fine passata: l'aliquota sui canoni concordati si abbassa, ma solo per chi ha un reddito inferiore ai 20 mila euro, mentre i proprietari di immobili A1, oltre al reddito, sarà imposto anche un limite d'età: agevolazioni solo per gli over 70.

E anche se la giunta è salva - così come il bilancio, che grazie alle nuove delibere, secondo quanto affermato dall’assessore Miceli, si “rimpingua” di 5,5 milioni di euro - per Doria l’anno ancora rimasto diventa sempre più duro: le voci che si sono sollevate contro la debolezza della maggioranza sono state praticamente unanimi, e lo spettro del commissariamento non pare ancora del tutto debellato.

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