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Regioni: Burlando rilancia il triangolo industriale, patto con Cota e Maroni

I presidenti di Lombardia, Piemonte e Liguria hanno stretto un patto in vista di una Grande Regione. Al centro dell'accordo il rilancio del porto di Genova

Genova - I presidenti di Liguria, Lombardia e Piemonte hanno stretto giovedì 13 giugno 2013 un patto sulle banchine del porto di Genova per unire le forze su federalismo fiscale, infrastrutture, collegamenti e logistica anche in vista dell'Expo 2015.

 

Roberto Maroni, Roberto Cota e Claudio Burlando hanno fatto un giro del porto di Genova per verificarne le potenzialità insieme al presidente dell'autorità portuale Luigi Merlo e al sindaco di Genova Marco Doria. «È l'inizio di un percorso comune - ha detto Maroni -, mi piace la definizione di Grande Regione coniata da Burlando».

Sul tavolo ci sono il terzo valico ferroviario Genova-Milano, i retroporti da realizzare in Piemonte, il federalismo fiscale, a cominciare da quello dei porti, e il turismo. Tra i primi passi, la sperimentazione di un biglietto unico per viaggiare sui treni e sui bus a Genova, Milano e Torino, collegate da navette ferroviario per Expo 2015.

Le tre regioni potrebbero anche entrare nella società milanese che gestisce i pacchetti turistici per l'esposizione. «Non è ancora un grande accordo ma è una manifestazione di interesse - ha detto Maroni -. Uniremo le forze andando oltre le appartenenze politiche e coinvolgeremo il Governo e la UE».

«L'Italia deve ripartire dai territori - ha detto Claudio Burlando - e su questo litigo con il mio partito. Se questi temi li poniamo tutti insieme, le tre regioni e le città coinvolte, avremo più forza e più attenzione. Il porto di Genova cresce bene ma servono collegamenti e logistica da realizzare insieme a Piemonte e Lombardia».

«I nostri territori sono omogenei e hanno molti temi da affrontare insieme con la massima collaborazione» ha sottolineato Roberto Cota.

«Dall'unione delle forze delle tre regioni e delle città possono trarre giovamento tutti a cominciare dal turismo legato all'Expo 2015». Così il sindaco di Genova Marco Doria ha commentato il patto. «Genova, come è stato in passato - ha aggiunto Doria - ha bisogno di proiettarsi nell'entroterra. Il suo porto, che guarda sia al Mediterraneo sia alla Cina, è l'ingresso e il punto di partenza per il Nord Italia".

«Con l'adeguamento delle infrastrutture di collegamento tra Lombardia, Piemonte e Liguria possiamo abbattere i costi del sistema produttivo e distributivo italiano anche del 20-30%». Lo ha detto il presidente dell'Autorità Portuale di Genova Luigi Merlo commentando l'accordo. «Stiamo facendo la battaglia per trasformare il sistema portuale italiano - ha spiegato Merlo - non solo in ambito marittimo ma anche per quanto riguarda i collegamenti e i retroporti. Il Piemonte per noi è la chiave di volta per l'intermodalità e la Lombardia resta il mercato di riferimento».

«Per potere agire meglio - ha aggiunto il presidente del porto di Genova - chiediamo una piccola parte dei 3,3 miliardi di accise prodotto ogni anno dallo scalo».

«La rifarei ogni mese una visita così nel Porto di Genova perché è stato molto piacevole». Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha commentato con una battuta la visita nel capoluogo ligure. «Da qui può iniziare un percorso comune - ha detto Maroni - con rapporti istituzionali più stretti per agire su molti terreni, dalle infrastrutture ai collegamenti e al turismo».

«Mettiamo insieme le forze per una leale collaborazione - ha aggiunto Maroni -. Non voglio enfatizzare questo momento ma certamente si può parlare dell'inizio di una strada che mi sembra giusta. Guardiamo subito all'Expo che porterà 20 milioni di visitatori da 130 Paesi. Pensiamo che sia possibile fare visitare loro non solo la Lombardia ma anche le città del Piemonte e della Liguria».

«Con Lombardia e Piemonte abbiamo ragionato su infrastrutture e logistica. Nell'ottica di una grande regione, ripensando alla governance del porto di Genova sarebbe interessante che ci fosse anche la presenza di Piemonte e Lombardia». Lo ha detto il presidente ligure Claudio Burlando illustrando il patto. «Per fare la nuova diga serve un miliardo - ha detto Burlando - e si può fare solo con l'autonomia fiscale dei porti. Con Piemonte e Lombardia si ragione anche su questo tema per fare in modo che un po' di gettito fiscale resti ai territori» (Ansa).

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